Corriere della Sera

Vuitton, creature magiche Il debutto italiano

Lo stilista Ghesquière e il nuovo ceo Beccari portano la collezione cruise all’Isola Bella. Doppio show: uno all’aperto (registrato e trasmesso in streaming) l’altro al chiuso causa pioggia

- Di Paola Pollo

Creature fantastich­e che emergono dalle acque del lago e si aggirano fra i giardini incantati e gli acciottola­ti dell’Isola Bella, perla barocca del lago Maggiore. Lo show cruise di Louis Vuitton by Nicolas Ghesquière è esattament­e dove deve essere. «Sono state la cultura, le storie misteriose del luogo con la sua incredibil­e architettu­ra a ispirarmi — racconta il designer poco prima della sfilata —. Avevo già alcune cose in mente ma camminando per il palazzo e i giardini ho scoperto unicorni, fiori e simboli che mi hanno guidato nell’immaginare delle sirene lacustri che escono dall’acqua».

La pioggia purtroppo non lascia tregua ma non rovina l’incanto. La sfilata è spostata dentro alle meraviglio­se sale di Palazzo Borromeo e agli ospiti «roteano» comunque gli occhi in alto sugli affreschi, alle pareti per i quadri e attorno per gli arredi. Anche se il Ceo dell’ammiraglia francese, quel Pietro Beccari che è l’italiano dei record, sino all’ultimo istante spera nel miracolo con la M maiuscola: uno, due, tre pioggia stop e tutti fuori nei giardini botanici che sono un vanto nazionale. Nessuna tregua divina. «Sono entusiasta — scrive comunque nella nota ufficiale il manager che non vuole per ora parlare di strategie — per la prima sfilata di Louis Vuitton in Italia». Prima volta comunque anche per lui e l’emozione è tanta per via della responsabi­lità di unire cuore e testa, Italia-Francia: «La presentazi­one della collezione su quest’isola celebra inoltre il forte e continuo legame di Louis Vuitton con l’Italia negli ultimi 40 anni».

Fortunelle, per una volta, le maestranze che hanno avuto il privilegio di assistere alla prova generale, nel pomeriggio con il sole, i colori e i profumi del luogo e quelle cinquanta creature mitologich­e che si aggiravano con i loro copricapi regali, al rumore dei passi sulla ghiaia secolare dei giardini barocchi più belli d’Europa. E sarà questo lo show trasmesso in streaming e sui social. La realtà però, se pur imperfetta, non è poi così disdicevol­e. Da Pharrell William (che fra due settimane esordirà nell’uomo) a Oprah Winfrey e Cate Blanchett, Chiara Ferragni e Fedez (finalmente di nuovo insieme e sorridenti), Natalia Vodianova, Catherine Deneuve, Jennifer Connelly, Emma Watson e altri ancora si accomodano «dentro» senza battere ciglia. Anzi. Si fanno coinvolger­e da chiacchier­e e sorrisi. La stessa bella e complice attitude della collezione che passa dal tessuto scuba alla crinolina al cashmere.

Ricca e articolata (ci sono i ciclisti e gli short ma anche gli abiti da sera spumeggian­ti e ondeggiant­i) la collezione è un bel saggio alla Ghesquière fra fantasy, reality e tecnology in sneaker e anfibi. «Volevo mostrare lo straordina­rio e l’ordinario insieme — racconta Ghesquière — era importante rispondere al posto con una visione fantastica e un’atmosfera di sofisticaz­ione». «Francia e Italia — convince il designer — hanno lo stesso amore per la moda e con questo rendiamo l’Europa più forte, credo che sia un bel messaggio». «Così abbiamo iniziato con l’idea che le ragazze uscissero dall’acqua, come sirene anche se di lago e non di mare, per poi trasformas­i, mano mano, in fauni o fate o creature magiche». Colletti a forme di pinna sui quali brillano gocce d’acqua, pantaloni scuba e giacche da sub stampate che si mescolano ad abiti da corte e copricapi barocchi realizzati da un atelier romano che di solito fa pezzi per il teatro. All’improvviso cappotti di cashmere maschili precisi sopra ad abiti floreali e leggeri. E ancora, la sera lunghi di georgette romantici e gioiosi. Un excursus creativo trasversal­e.

In quasi 10 anni, il grand tour Louis Vuitton di Ghesquière ha toccato la casa di John Lautner a Palm Springs, il Niteroi Museum di Oscar Niemeyer a Rio e il Salk Institute di Louis Kahn a San Diego: luoghi di designer ma non solo. Punti energetici particolar­i. Così Isola Bella, tutt’altro che moderna o brutalista, piuttosto barocca e ridondante, ma anche lei avvolta da quel magnetismo che un po’ appartiene anche a «fauno» Ghesquière.

Lo stilista

Italia e Francia hanno lo stesso amore per la moda e con questo amore rendiamo l’Europa più forte

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Nella foto grande, un momento della sfilata della cruise di Louis Vuitton all’Isola Bella, sul Lago Maggiore. La sfilata è stata registrata e mandata in streaming mentre pubblico assisteva alla passerella al chiuso, causa pioggia (a destra)

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