Corriere della Sera

Abuso d’ufficio, dem divisi I sindaci chiedono il dialogo Schlein pronta a «trattare»

La leader: noi contrari, ma faremo nostre proposte. Niente ostruzioni­smo

- di Maria Teresa Meli

Ci mancava anche questa. Elly Schlein deve far fronte a una nuova crepa che si è aperta nel non solidissim­o muro del Pd: la maggior parte dei sindaci dem invita il partito a non respingere al mittente le proposte del Guardasigi­lli Nordio sull’abuso d’ufficio. La segretaria è convinta che « la destra ne stia facendo uno strumento di propaganda politica e utilizzi temi così delicati a questo scopo » .

L’ opinione della leader è chiara: « Vogliono fare della giustizia un terreno di scontro » , approfitta­ndo anche del fatto che quella della riforma dell’abuso d’ufficio è da tempo una battaglia degli amministra­tori locali del Partito democratic­o. Per questa ragione la segretaria da due giorni va ripetendo a tutti i suoi interlocut­ori la stessa frase: « Dobbiamo evitare di far passare la pluralità che è al nostro interno, e che è una caratteris­tica del Pd, per debolezza » .

Schlein non ha dubbi: « L’abrogazion­e non può passare, non si possono abolire i controlli di legalità ». Masi rende conto che l’onda d’urto dei sindaci è imponente. E che gli amministra­tori locali non vedono di cattivo occhio il disegno di legge presentato da Carlo Nordio: « Tutti i sindaci hanno chiesto l’abolizione dell’abuso o una sua profonda riforma » , ricorda il potente governator­e della Puglia Michele Emiliano, che fa capire di non avere una posizione troppo diversa da quella del suo collega Vincenzo De Luca.

Gli amministra­to risono l’ ossatura della macchina organizzat­iva che ilPd dovrà mettere in campo alle Europee. E su queste elezioni Schlein punta tutte le sue carte. Perciò il Nazareno non vuole mettersi troppo in urto con i sindaci. Non solo: anche tra i parlamenta­r idem c’ è chi vorrebbe un approccio meno ideologico. Soprattutt­o tra quei deputati e senatori che s ono stati a mministrat­ori: Piero Fassino, Daniele Manca, Federico Gianassi, Augusto Curti, tanto per fare dei nomi. Non che siano favorevoli senza se e senza ma alla proposta del centrodest­ra, però vorrebbero che il partito si sedesse al tavolo e discutesse. E anche chi ha molti dubbi sulla bontà della proposta del governo, come Lorenzo Guerini, ai suoi spiega con fare pragmatico: « La nostra posizione comunque non può essere quella del muro contro muro o dell’ostruzioni­smo, ci vuole una discussion­e seria sul merito, però per farla il governo non può blindare il ddl » . È inevitabil­e che a questo punto, nonostante non sia all’ordine del giorno della direzione di domani, in quella sede si finirà per parlare di giustizia e abuso d’ uffi ci o. Anche perché nei loro ragionamen­ti di questi giorni un po’ tutti i parlamenta­ri, qualsiasi sia la loro posizione nel merito, propendono per un chiariment­o interno su questo tema.

« Dobbiamo parlarne bene » , di ce Matte o Or f i ni a i compagni di partito. E Gianni Cuperlo è dello stesso avviso: « Dobbiamo discuterne in direzione e poi coinvolger­e anche i gruppi parlamenta­ri » . Tutti nel Pd danno per scontato che alla fine la risposta de mal disegno di legge presentato dal ministro della Giustizia sarà un no. Ma c’è modo e modo per opporsi. Ed è su questo che Schlein sta riflettend­o negli ultimi giorni.

« Capisco — dice ai suoi la segretaria dem — le ragioni dei sindaci e si può ragionare sull’ eliminazio­ne di alcuni effetti distorsivi di quel reato, ma abolirlo non esiste proprio » . Però la leader del Partito democratic­o, viste le molte spinte che vengono dall’interno del Pd, non intraprend­erà la strada dell’ ostruzioni­smo e, pur alzandole barricate, opterà per una opposizion­e costruttiv­a: « Presentere­mo le nostre proposte » , spiega ai compagni di partito.

Niente muro contro muro, dunque. Ma il rischio per la segretaria è c he Gi us e ppe Conte — che al di là dei baci e degli abbracci in piazza vede il Pd come un competitor­e in vista delle Europee — decida i nvece di alzare i l tiro sulla giustizia. Perché è un argomento più che popolare presso il popolo del Movimento Cinque Stelle e perché, comunque, questo può essere un modo per mettere in difficoltà il Partito democratic­o. Ma la segretaria non ha certo intenzione di prestare il fianco agli attacchi indiretti del futuribile alleato. Perciò avvisa i suoi: « Se vediamo che la destra utilizza questo provvedime­nto solo per fare confusione e propaganda, noi non li asseconder­emo di certo su questa strada. La posizione del Pd è chiara. Questa riforma non ci piace » .

La direzione

Molti parlamenta­ri chiederann­o un chiariment­o nella direzione di domani

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