Armani: mi piace la libertà dei giovani
Lo stilista, la collezione Emporio e le divise olimpiche: all’interno una strofa dell’inno di Mameli
C’è un ginkgo biloba, stilizzato, unica stampa in tuttala collezione. La più antica pianta« vivente »: duecentocinquanta milioni di anni. Resilienza, ecco cosa. Giorgio Armani e la sua Emporio è un’altra storia al di là delle tendenze, un racconto in una notte d’estate.
Il buio e il chiarore della luna sono il filtro attraverso il quale la collezione reinterpretai codici delb rand. Abiti « notturni » che in realtà vivono un quotidiano che è eccitante e romantico allo stesso tempo, che sa di Oriente e di Africa e do vela fluidità e larilassa tezza sono energia. Sempre nel rispetto dello stile armaniano che trova a sorpresa una nuova forza che spazia fra certezze e concessioni: pantaloni maschili ma rilassati, completi e spolverini precisi ma di tulle, camicie aperte adorne di grandi collane, scarpe come pantofole di tricot tecnico.
Solo Armani può permettersi il lusso di equilibrare così tanti elementi diversi. È un gioco facile per lui che non ha mai voluto, anche se avrebbe potuto permetterselo, esagerare. Dunque ecco che le sue giacche, svuotate ma maschili, si possono anche portare a pelle e con pantaloni sciolti senza perdere in forza. Perché lo « spazio tra il corpo e l’abito — come lo def i ni s ce Armani — è vivo e pulsante, fatto di linee liquide che toccano appena i muscoli » .
Ecco le giacche chimono, i lunghi spolverini, i pantaloni molto ampi, t uniche senza maniche e poi ancora maglie ricamate, short, blazer. Scarpe dalle suole massicce e borse dalle superfici lucide completano la silhouette e i colori ne enfatizzano ( bianco, sabbia, nero, mescolati tra loro o gi ocati i n monocromia) l aa precisione. « Dei giovani di oggi mi piace la libertà assoluta rispetto ai codici — dice lo stilista —, indossano capi da sera anche di giorno, risultando sempre credibili. La a notte come idea, modo di essere, illuminata da un chiaro di luna: è questo il tema che ho voluto esplorare » .
Nel gioco teso e sensuale della riduzione, l’ unico segno è il saggio ginkgo, metafora di un altro stile senza tempo.
E dopo la notte, le luci dello sport: in passerella come per magia appaiono sei atleti olimpici e altrettanti paraolimpici che parteciperanno la prossima estate a Parigi 2024. Addosso le nuove divise della nazionale, perle squadre e per la cerimonia. « W Italia » è scritto sul davanti della felpe e all’interno del colletto delle polo e delle t- shirt è riportato l’ inizio dell’Inno nazionale, mentre l’intera prima strofa è stampata all’ interno delle giacche.
«Il mio sodalizio con il Coni e il Comitato italiano paralim pico è nato nel 2012— racconta lo stilista — e continua con reciproca soddisfazione. Trovo sempre stimolante cercare nuove soluzioni per le uniformi degli atleti, che devono fondere eleganza dello stile e praticità d’uso. Per l’Italia Team a Parigi ho creato capi funzionali ma eleganti, pensati per contraddistinguere la squadra e per trasmettere ai nostri atleti un forte senso di appartenenza » . E sono applausi.