«Così ho ricostruito il paesaggio della Gioconda»
C aro
Aldo, ho letto la sua lettera circa la querelle Italia – Francia sulla Gioconda. È vero, non abbiamo il dipinto ma il maestoso paesaggio dello sfondo si trova in Lombardia ( nella foto del giorno). Due criteri hanno guidato la mia ricerca: Leonardo ha sempre fedelmente riprodotto la realtà, secondo la sua concezione della pittura «E veramente questa è scienzia e legittima figli(ol)a de natura, perché la pittura è partorita da essa natura»; era un mancino puro e come tale usava quasi esclusivamente la mano sinistra sia a scrivere che a dipingere (lo aveva già compreso più di 100 anni fa Mario Baratta). Così ho provato a confrontare la Gioconda, vista allo specchio, con alcuni paesaggi lungo il corso del fiume Oglio (cui Leonardo ha dedicato un dettagliatissimo schizzo). Un’altra comparazione con «La Madonna dei Fusi» ha confermato che questa riproduce lo stesso paesaggio della Gioconda speculare. Evidente la identità di fiume e ponte dei due dipinti. Procedendo ho cercato e trovato corrispondenze per tutto lo sfondo della Gioconda e della S. Anna speculari lungo il corso del fiume Oglio. Allo stesso modo ho proceduto con gli altri dipinti del primo e secondo periodo toscano e milanese individuando i paesaggi di ognuno.
Nel mio libro che uscirà dopo l’estate con una prefazione del prof. Edoardo Villata (associato di storia dell’arte dell’Università di Shenyang, Cina), ho cercato di applicare metodo e rigore scientifico documentando sia testo che le oltre 80 immagini.
Se non della Gioconda possiamo riappropriarci del suo paesaggio calpestandone il percorso tracciato da Leonardo.