Pirelli, i paletti ai soci cinesi Come cambia il consiglio
Il ministro Urso: nessun pregiudizio ideologico, sono prescrizioni non divieti
«Nessun pregiudizi oideologico, noi interveniamo quando c’è di mezzo la tutela della sicurezza nazionale, ma anche a tutela del sistema produttivo, lo abbiamo fatto altre volte e se ci fosse bisogno interverremo ancora » . Il golden power del governo su Pirell in onde ve dunque stupire, spiega al Corriere il ministro delle Imprese e del Made in ItalyAdolfoUr so. L’intervento deciso dall’esecutivo serve per « dare delle prescrizioni, non dei divieti, entro cui le aziende possono muoversi, un sistema - sottolinea Urso - che preferiamo piuttosto a quello dei divieti, per intervenire meglio e per non scoraggiare gli investitori esteri » . La golden power è stata esercitata dal governo Meloni già 13 volte e nei confront idi aziende di diversi Paesi, da Stati Uniti a Cipro, dalla Turchia alla Francia. E anche nei confronti di altre aziende cinesi. « Ma sempre a tutela delle aziende, del sistema produttivo e della sicurezza nazionale - precisa il ministro -, e con il massimo rispetto della governance » .
Di certo le ambizioni di Sinochem su Pirelli escono notevolmente ridimensionate dalle prescrizioni imposte venerdì con il Golden power. Il governo ha alzato uno scudo a tutela dell’ autonomia del management e sulla tecnologia del gruppo milanese fermando i possibili tentativi di influenza dei soci cinesi, che negli ultimi mesi si erano intensificati. Nel patto di sindacato che regola i rapporti tra Crnc — controllata da Sinochem a cui fa capo il 37% di Pirelli — e le holding Mtp e
Camfin di Marco Tronchetti Provera, entrato in vigore ieri dopo le comunicazioni di Palazzo Chigi, non cambia molto. Almeno nella forma. Ma la sostanza della governance del gruppo milanese subirà degli importanti aggiustamenti. A cominciare dalla nomina del consiglio, che vedrà passare da 3 a 4 i membri indicati da Camfin — su 15 consiglieri totali—acui spetta anche l’ indicazione dell’ amministratore delegato, fermo restando ilruol oricoperto da Tronchetti, vicepresidente operativo e ce o, che attraverso le sue società controlla il 14% del capitale della Bicocca. Il nuovo board verrà nominato a fine luglio. Nei prossimi giorni è previsto un consiglio di Pirelli per la convocazione dell’assemblea e le liste per il rinnovo sono attese al più tardi entro la prima settimana di luglio.
Il ribilanciamento del consiglio deciso dal governo ha la funzione di salvaguardare l’autonomia decisionale e il management nonché la tecnologia del gruppo milanese. Con l’uso del Golden power viene impedito a Sinochem di assumere in Pirelli condotte che vadano oltre quelle di un normale azionista. La soglia dei 4/ 5 imposta per l’approvazione di alcune delibere, come per esempio le operazioni straordinarie o la nomina di manager con funzioni strategiche, la cui indicazione spetta all’amministratore delegato indicato da Camfin, sottrae di fatto ai soci cinesi qualsiasi diritto di veto in consiglio. China Rubber & Tyre Company dovrà in sostanza limitarsi a fare l’azionista senza alcuna possibilità di ingerenza sull’operatività e l’organizzazione del gruppo. Non solo, la Golden powerim pone aPirell id irespingere ogni richiesta da parte di Crnc che esuli dal ruolo di azionista. Quindi ogni decisione strategica resta autonoma e in capo a Camfin. In questo modo viene protetto anche lo sviluppo della tecnologia. Lo scudo del Golden power copre le informazioni di rilevanza strategica e il know- how posseduto dalla società milanese ed è rafforzato dalla previsione di un nulla osta di sicurezza industriale strategico che prevede limiti di accessibilità alle informazioni che transitano sulle piattaforme della Bicocca.
I cambiamenti vanno nella direzione opposta a quella impressa negli ultimi mesi da Sinochem, il colosso della chimica che fa capo al governo di Pechino, attraverso una serie di richieste che puntavano a spostare decisioni e tecnologie più verso la Cina, anche attraverso il coordinamento delle attività del gruppo secondo le linee guida indicate dal Congresso del Ppc per le società estere partecipate. Le richieste sono state ritirate in sede di audizione davanti al Comitato per il Golden power, dove i rappresentanti di Sinochem si sono impegnati a interrompere le azioni su Pirelli. Gli impegni sono stati formalizzati con le disposizioni del governo, che prevedono anche la creazione di un unità organizzativa autonoma che vigili sulla sicurezza degli asset tecnologici strategici e sul rispetto degli impegni.
Adesso le prescrizioni andranno integrate nello statuto della Pirelli per prevedere le nuove maggioranze qualificate e definire nello specifico gli ambiti tutelati dalle regole fissate dal governo. Nel patto di sindacato invece non cambia nulla e, qualora Sinochem decidesse di recedere o chiedere modifiche dovrà passare di nuovo sotto il Golden power.