Quanta e quale frutta per chi ha il diabete
Seguendo alcune indicazioni questo alimento può essere incluso nella dieta di quanti hanno bisogno di tenere sotto controllo la glicemia
In estate è un piacere gustare la frutta di ogni colore: disseta ed è salutare con il suo carico di fibre, vitamine e minerali. In più, le varietà sono tantissime e per ogni palato. Fare scorpacciate di frutta però fa bene a tutti? Dato che contiene il fruttosio ( uno zucchero semplice), come devono regolarsi i diabetici, che hanno bisogno di tenere sotto controllo la glicemia ( la concentrazione di zucchero nel sangue)? « La frutta è un alimento importante anche per i diabetici — puntualizza Ilaria Prandoni, biologa e nutrizionista di Palazzo della Salute del Gruppo San Donato —: non ci sono divieti assoluti. Per il diabetico, come per tutti, la valutazione prende in considerazione lo stile alimentare nel suo complesso: all’ internodi una dieta quotidiana impostata bene e bilanciata nel modo corretto, la frutta può essere inserita senza problemi, seguendo opportune accortezze » .
La raccomandazione delle Linee guida per una sana alimentazione del CREA è quella di consumare tra le due e le tre porzioni al giorno di frutta, pari a circa 150 grammi al netto degli scarti. Nel caso dei diabetici le porzioni potranno essere l e stesse, tranne che per la frutta più zuccherina ( come sono, ad esempio, le banane, i fichi, l’uva, i cachi) che non dovrà superare i 100 grammi ogni porzione.
Non a digiuno
« L’impatto sulla glicemia dei frutti più o meno zuccherini sarà lo stesso se si seguono alcune indicazioni — chiarisce la nutrizionista —. Oltre alle porzioni da rispettare, la prima regola è non consumare la frutta a digiuno o in sostituzione dei pasti. Per minimizzare l’ impatto del fruttosio, i nf a t t i , è bene a g g i ungere sempre altri alimenti, in particolare quelli che aiutino ad abbassare il picco glicemico che si crea dopo l’ingestione; per esempio cibi ricchi in fibra, proteine o grassi buoni ( come quelli del pesce). Un abbinamento vincente come spuntino di metà mattina è un frutto con una manciata di frutta secca in guscio o con yogurt ( che contiene proteine e grassi di buona qualità) » .
Niente pesche e albicocche da portarsi in spiaggia o in gita come pranzo al sacco, magari nella falsa convinzione che la frutta « pulisca » l’intestino da ciò che mangiamo di « sbagliato » rispetto al nostro stato di salute.
Succhi
La frutta, però, non si consuma soltanto intera: mentre può essere inserita una volta al giorno all’interno di un’ alimentazione per diabetici, quella essiccata ( uvette, prugne, albicocche), da sconsigliare sono frutta sciroppata e succhi industriali perché possono contenere altri zuccheri.
Spremute
E le spremute? « Possono sosti t uire una volta al giorno una porzione di frutta intera, ma attenzione perché non danno la stessa sazietà rispetto a un frutto intero — osserva Ilaria Prandoni —. Inoltre, essendo in forma liquida capita di frequente che se ne beva più del dovuto, specie per dissetarsi quando fa caldo » .
Momenti della giornata
Libertà invece sui momenti in cui consumare le porzioni di frutta: prima o dopo i pasti e come spuntino, anche per i diabetici non ci sono differenze.
« Le regole elencate vanno bene per tutti. Nello specifico, una persona che non soffre di diabete può mangiare più frequentemente la frutta più zuccherina, magari anche senza associarla ad altri cibi, o può bersi una spremuta in più » , conclude la specialista.