Paralisi cerebrale infantile, si può recuperare l’uso dell’arto superiore?
Mio figlio è affetto da paralisi cerebrale infantile unilaterale e ho paura che non riuscirà a recuperare l’uso di un braccio. Si può fare qualcosa?
La paralisi cerebrale infantile ( Pci) è un disturbo del movimento e della postura, derivante da una lesione o da un difetto del cervello in via di sviluppo. La Pci unilaterale ( emiplegia) impone un’attenzione specifica nella proposta di trattamento a sostegno dell’arto superiore, con l’obiettivo di contrastare l’apprendimento al non uso, il sottoutilizzo e il suo progressivo impoverimento. La letteratura sostiene l’indicazione a un percorso riabilitativo da avviare il più precocemente possibile, per sfruttare al massimo la plasticità cerebrale e la capacità del sistema nervoso di adattarsi a condizioni di sviluppo sfavorevoli. In questo panorama si i nserisce l a proposta di Constraint induced movement therapy ( Cimt) con la quale, vincolando l’utilizzo dell’arto sano, si costruisce un percorso a supporto dell’integrazione dell’arto superiore paretico con un trattamento ad alta specificità e personalizzazione. Il trattamento è sempre a misura di bambino, veicolato attraverso il gioco e in uno spazio dedicato, in stretta condivisione con la famiglia, considerando i genitori come parte integrante e attiva del progetto. Il monitoraggio del benessere del bambino e del caregiver che lo accompagna è garantito dalla presenza della psicologa nell’équipe multidisciplinare. Il trattamento intensivo si articola in quattro settimane di costrizione, seguite da due settimane di intervento intensivo bimanuale. La limitazione con palmare dura minimo tre ore al giorno, sette giorni su sette, ed è avviata nei lattanti con un calzino rinforzato, mentre nei bambini più grandi con un palmare in materiale termoplastico. L’intensività del trattamento si articola in due interventi riabilitativi, alternati a uno spazio di gioco guidato con educatore professionale in cui si sperimentano attività ludico- ricreative e sensoriali divertenti. La famiglia ha un proprio spazio quotidiano dedicato di attività: possono essere inizialmente i momenti dedicati all’alimentazione e, progressivamente, attività con materiale facilitante condiviso con gli operatori. Studi di risonanza magnetica funzionale, dopo trattamento Cimt, hanno evidenziato una riorganizzazione plastica del sistema nervoso centrale. Il percorso di trattamento intensivo non si pone in contrasto con l’intervento estensivo territoriale, ma come parentesi di intervento specifico, strettamente in rete con il percorso territoriale con cui si condivide il progetto.