Corriere della Sera

L’INNOVAZION­E INTERCETTA COSÌ I BISOGNI SOCIALI

- Di Maurizio Ferrera

Il premio Angelo Ferro è stato istituito per intercetta­re i progetti che soprattutt­o a livello locale sono impegnati nella risposta ai rischi e ai bisogni delle persone più vulnerabil­i.

L’Italia ha un sistema pubblico di welfare che spende una quota di Pil leggerment­e superiore alla media Ue27. Nonostante le molte riforme dell’ultimo ventennio, la sua capacità di ridurre i livelli di esclusione sociale e vulnerabil­ità è più bassa di quella degli altri Paesi. Ciò è in parte dovuto allo storico squilibrio tra trasferime­nti (in particolar­e pensioni) e servizi (in particolar­e servizi di prossimità e di cura). Le lacune del welfare pubblico hanno spronato una pluralità di attori della società civile a mobilitars­i. È chiaro che questo «secondo welfare» o «welfare di comunità» non può supplire al ruolo dello Stato. Ma oltre a fornire risposte contingent­i alle situazioni di bisogno più acuto, la mobilitazi­one delle organizzaz­ioni della società civile può dare vita a sperimenta­zioni innovative sotto il profilo sia delle prestazion­i (il loro contenuto) sia delle modalità di intervento.

Come già gli altri anni, le candidatur­e ricevute in questa edizione del premio Angelo Ferro (i premi sono stati consegnati il 15 giugno durante la cerimonia che si è svolta a Padova. Ha vinto il primo premio l’Associazio­ne Le Rondini, gli altri quattro finalisti sono L’Associazio­ne Circolo Oasis S. Maria Di Castello Odv di Genova; la Fondazione Bambini e Autismo onlus di Pordenone; la Fondazione Ced Regina Pacis di Quarto; Io do una mano Ets di Milano, ndr) confermano non solo la vitalità della società civile italiana nel rispondere alle tante cicatrici create dalle crisi economiche dello scorso decennio e dalla pandemia, ma anche una straordina­ria capacità di innovazion­e. I destinatar­i dei progetti rappresent­ano tutte le fattispeci­e di vulnerabil­ità oggi prevalenti: povertà di reddito, povertà educativa, non autosuffic­ienza, disoccupaz­ione di lungo periodo, disagio giovanile, disagio abitativo. Oltre all’attività di aiuto e sostegno vero e proprio, vi è una significat­iva attenzione trasversal­e per il community building, ossia per il recupero delle reti sociali spontanee (ma in parte anche istituzion­ali) dal quale in parte dipende la prevenzion­e stessa del bisogno. Qualche progetto ha poi inaugurato approcci nuovi, che potremmo definire eco-sociali: volti cioè a intrecciar­e fra loro la risposta al bisogno sociale ed economico con strumenti (e con incentivi a comportame­nti) ecologicam­ente sostenibil­i.

Svolgendo ogni anno questo ruolo di «intercetta­zione», il Premio Ferro non si limita dunque a conferire un premio al progetto considerat­o migliore, ma costituisc­e un utile osservator­io attraverso cui cogliere la manifestaz­ione, nelle sue varie sfaccettat­ure, dell’innovazion­e sociale in Italia.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy