L’ECOLOGIA INTERIORE PER SALVARE IL PIANETA
Da oggi in edicola con il Corriere il libro di Daniel Lumera e Immaculata De Vivo, edito da Mondadori al prezzo di 12,90 euro più il costo del quotidiano. Una guida per vivere meglio MEDITARE, RESPIRARE, DIRE GRAZIE ECCO COME È POSSIBILE LIBERARSI DA QUEL
Nel mondo ce ne sono almeno sei. Sembrano delle isole ma, osservandole un po’ più da vicino, si capisce subito che si tratta di agglomerati di plastica. La più famosa è la «Great Pacific Garbage Patch», nell’oceano Pacifico, tra la California e l’Arcipelago delle Hawaii. «Sì, è un’isola di plastica: l’isola di spazzatura più grande del mondo. Ma non è il frutto della natura. L’abbiamo realizzata noi in questi ultimi 60 anni di progresso: è la nostra mente la vera responsabile di tutti quei milioni di pezzi di plastica galleggianti», dice Daniel Lumera, biologo naturalista, autore di bestseller e ormai riferimento internazionale nell’area delle scienze del benessere, della qualità della vita e della meditazione.
Certo che partiamo bene: tra pessimismo, inquinamento e un pizzico di rassegnazione. Invece, aggiunge subito Lumera: «Abbiamo gli strumenti giusti per bonificare il nostro mondo interiore. Basta arrivare all’intimità del nostro sentire», o della «Ecologia interiore», titolo del libro scritto da Lumera, in collaborazione con Immaculata De Vivo — tra le massime esperte nel settore dell’epidemiologia molecolare e della genetica del cancro —, edito da Mondadori e distribuito da oggi con il Corriere e per un mese in edicola al prezzo di 12.90 euro, più il costo del quotidiano.
Nel sottotitolo del libro, subito una serie di consigli utili: «Come liberarsi da ciò che inquina la mente, il corpo e il pianeta per una vita sana e felice». Iniziamo a capirne di più: «Noi consideriamo la vita e l’evoluzione seguendo dei dogmi di competizione: ma in questo modo non facciamo altro che sconfessare l’evoluzionismo darwiniano. Stiamo praticamente tornando indietro», spiega l’autore, il quale, parlando di ecologia interiore ne ha anche per i paladini dell’ambientalismo contemporaneo: al di là della recente stretta dei governi europei sulle proteste ecologiste.
«Greta Thunberg, così come gran parte degli attivisti che si battono per l’ambiente, è sicuramente mossa da ideali molto forti, ma sia a lei che alle nuove generazioni ecologiste sfugge un particolare: la vita sulla Terra è disciplinata da quattro grandi regolatori, che sono gli impollinatori, gli alberi, i cetacei e la mente umana. Però, mentre gli altri tre regolatori danno vita, nutrimento, ossigeno e smaltiscono sostanze tossiche, la mente umana è come se remasse contro tutto questo. E così rischiamo un punto di non ritorno...».
Cosa c’entra tutto questo con gli attivisti per l’ambiente? «Non dovrebbero essere spinti solo dalla rabbia, ma anche animati da sentimenti come la consapevolezza e la compassione. Diventerebbero ancora più persuasivi. Anche per questo c’è necessità di una ecologia interiore in grado di unire armonicamente l’ambiente interiore con quello esterno», risponde Lumera, presagendo una pandemia dell’ecologia interiore e augurandosi una educazione alla consapevolezza. Sempre e rigorosamente all’interno della nostra mente: «Perché, lo sviluppo sostenibile comincia, innanzitutto, dentro noi stessi: dalla scoperta e dall’uso consapevole delle nostre energie rinnovabili, alla ricerca di una idea di benessere che parta da una “disintossicazione”, fisica e mentale, dagli elementi che avvelenano la nostra vita».
Per realizzare tutto questo sono necessari tre passaggi: meditazione, respirazione e gratitudine. «Concedersi almeno dieci minuti al giorno di meditazione è fondamentale per i nostri stati d’ansia e le paure: lo ricorda anche l’Organizzazione mondiale della sanità». Così come è importante la respirazione consapevole, della quale Lumera parla anche nel suo ultimissimo libro, «28 respiri per cambiare vita», pubblicato a maggio scorso da Mondadori. «Ventotto respiri costituiscono una sequenza ritmica perfetta per stimolare neurotrasmettitori come noradrenalina, che stimola la voglia di fare. Peccato, però, che nelle nuove generazioni è come se ce ne fosse un eccesso, causa di stress e ansia: elementi che finiscono per allontanarci da un equilibrio naturale tra la nostra mente e il Pianeta».
Il terzo passo per rendere la nostra mente ecologica è la gratitudine. «Un ottimo antidoto al pensiero tossico: secondo uno studio recente, è stato calcolato che trascorriamo il 47 per cento delle nostre giornate pensando a qualcosa che non sta accadendo davvero; così come bruciamo fino a 350 calorie al giorno nel processare questi stessi pensieri».
In fondo, basterebbe un
Il pensiero tossico Mette a repentaglio sia la salute sia la sopravvivenza dell’intero ecosistema
quaderno su cui appuntarsi pensieri ecologici: l’indispensabile. «Su un quaderno della gratitudine potremmo trascrivere, a fine giornata, soltanto le cose importanti che sono accadute». Ed è anche questo il metodo di lavoro adottato dai due autori del libro, complementari e scrittori a distanza, sulla via dell’alterità, punto d’incontro dei due primi attivisti del movimento dell’Ecologia interiore, intorno al quale, a quanto pare, gli adepti non mancano. Dal 18 al 21 luglio prossimi, a Telti, in Sardegna, nel Centro culturale sulle scienze della vita, fondato da Lumera, si svolgerà il primo campo estivo per ragazzi, all’insegna dell’ecologia interiore.
Intanto, piccoli assaggi di esperienza pratica si possono fare scansionando i QR Code nel libro. Ma forse è meglio lasciare l’ultima indicazione a Lumera: «Leggendo questo libro immagina che sia un dialogo col pianeta Terra e con la natura, come se quelle parole fossero loro, e ascolta ciò che muovono in te».