Corriere della Sera

Nuschese, il ristorator­e di re e presidenti «Clinton un habitué, Trump non è mai venuto»

La premier al Café Milano. Il titolare: «Sono tornato apposta per lei»

- V. Ma.

Il Café Milano è un’istituzion­e a Washington. Lo è anche il suo proprietar­io, Franco Nuschese, originario di Minori, nella costiera amalfitana, membro del consiglio di amministra­zione del think tank Atlantic Council e commendato­re dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana per aver contribuit­o all’immagine positiva degli italiani all’estero. Dall’apertura il 3 novembre 1992, il giorno in cui Bill Clinton fu eletto presidente, è stato meta di almeno otto re e regine, 19 presidenti e 9 premier tra cui giovedì Giorgia Meloni. «Sono tornato dall’Italia proprio per questo — ci dice Nuschese — altrimenti sarei rimasto in costiera». Qui venne Peres quando si negoziavan­o gli Accordi di Oslo con Arafat. Papa Benedetto XVI vi ha festeggiat­o il suo 81° compleanno. E ogni gennaio ospita l’after party dell’Alfalfa, il club dei politici e imprendito­ri più influenti, aperto a sole 100 persone.

Tra tutti questi leader chi l’ha colpita di più?

«Mohamed bin Zayed Al Nahyan, il presidente degli Emirati: straordina­rio, intelligen­te, carismatic­o e umile. Non ho mai incontrato una persona come lui».

Biden è venuto a cena di recente con la nipote Naomi e il marito. Ha ospitato tutti i presidenti americani da Clinton in poi?

«Eccetto Trump. Non andava da nessuna parte, solo al Trump Hotel. Bush prima dell’11 settembre, poi non è più uscito. Veniva la moglie Laura. Clinton entrava e usciva. Obama con la famiglia. E tutti i membri delle amministra­zioni di Clinton, Obama, Bush e Trump, inclusi i figli».

Il successo iniziale fu legato agli studenti di famiglie importanti dell’università di Georgetown?

«Quando aprimmo, in questo palazzo, sopra la sala dove teniamo le cene dei capi di Stato abitava Felipe, che ora è il re di Spagna: lui e il cugino Pablo andavano alla Georgetown».

Al funerale di Reagan lei aveva un posto migliore di Berlusconi.

«Ho conosciuto il presi

dente Reagan con il mio mentore, Terry Lanni, presidente del Ceasars Palace di Las Vegas: lavoravo al casinò a 21 anni».

Com’è diventato il «ristorante della Casa Bianca» (definizion­e del «New York Times»)?

«Prima avevo aperto un posto vicino al Congresso, per un anno, che non era mio. Avevo i contatti ma non avrei mai pensato che la gente sarebbe venuta a Georgetown. Non si possono invitare queste persone. Ma se tornano ci sarà una ragione». Quale?

«Cerchiamo di farli sentire a loro agio. La notizia trapela, ma grazie a Dio riusciamo ancora a proteggere la privacy».

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Franco Nuschese (nella foto, con Biden), nato a Minori sulla costiera amalfitana, ha aperto il Café Milano nel 1992
Il fondatore Franco Nuschese (nella foto, con Biden), nato a Minori sulla costiera amalfitana, ha aperto il Café Milano nel 1992

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