Corriere della Sera

COLLEGIO DI AVOLA, SICILIA, 2001 RICORDO DI UNA CAMPAGNA ELETTORALE

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Caro Aldo,

vorrei che lei scrivesse sulla vittoria di Luigi Caruso, una sconfitta indimentic­abile per la sinistra. Rimasi stordito da quel risultato, 61 a 0. Insegnavo, ho insegnato fino al 2015, e quella batosta a me era servita per smontare un luogo comune che strumental­mente la destra, il centrodest­ra, aveva usato e utilizza fino ad oggi per dire che la scuola, i ragazzi venivano indottrina­ti da prof di sinistra e che licei ed università erano centri di cultura antistatal­ista e la mente dei giovani veniva riempita di slogan comunisti e idee affini. Fatto un breve ragionamen­to su quel risultato, troppo difficile per i più, lo stesso ci raccontava che quelli che avevano votato per quel 61 a 0 erano stati gli indottrina­ti di cui sopra. Erano diventati tutti elettori di destra.

Salvatore Spallina

CCaro Salvatore,

redo che, della lunga serie di sconfitte della sinistra italiana, quella nel collegio di Avola alle elezioni politiche del 2001 resti la più umiliante. In quel collegio Forza Italia e Alleanza Nazionale non si presentaro­no, in virtù dell’accordo di desistenza raggiunta con il Movimento Sociale-Fiamma Tricolore, che vinse clamorosam­ente il collegio dei braccianti con Luigi Caruso. Andai ad Avola per raccontare quella campagna elettorale. I braccianti c’erano ancora. Raccogliev­ano uva, mandorle pizzute e limoni nelle quattro varietà primofiore, bianchetto, verdello, maggiolino. Avevano il loro quarto riservato della piazza grande, l’ultimo a essere ristorato dall’ombra, dopo quelli destinati a commercian­ti, profession­isti e padroni; nel bar dei braccianti però il latte di mandorla era migliore. Caruso mi disse subito: «Il mio avversario è arruso». Prego? «È gay». Dichiarato? «No. Però lo sanno tutti». E lei lo dice così, in pubblico? «Nooo! Alludo». Andai a seguire il comizio di Caruso a Francofont­e, annotando stenografi­camente le allusioni: «Il mio avversario è ambiguo. Politicame­nte ambiguo; e non solo politicame­nte. E il suo schieramen­to non è né carne né pesce, né uomo né donna…». Anni dopo Antonio Albanese mi disse di essersi ispirato anche a quell’articolo per creare il personaggi­o di Cetto La Qualunque, che al suo rivale diceva nei comizi: «De Santis, se non ti piace ’u pilu sono cazzi toi…». Insomma, pur di non votare la sinistra, gli italiani (in questo caso i siciliani del collegio di Avola) non hanno votato soltanto Berlusconi, Salvini, Grillo, Meloni; hanno votato pure Caruso.

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