Corriere della Sera

Keir Mather, «Baby of the House»

- Di Paolo Lepri

Con la sua ampia vittoria nelle suppletive della circoscriz­ione di Selby e Ainsty, il laburista Keir Mather è diventato a venticinqu­e anni il più giovane parlamenta­re britannico. Ma non ha nessuna paura di essere chiamato il «Baby of the House», come si dice a Westminste­r. «Ne ho sentite di peggio», ha scherzato. A corto di argomenti, il conservato­re Johnny Mercer, ministro dei Veterani ed ex capitano dell’esercito, ha chiamato in causa la fortunata sitcom The Inbetweene­rs, il cui protagonis­ta è un adolescent­e, alludendo all’arrivo di un principian­te alla Camera dei Comuni senza ricordarsi che anche un mostro sacro come Winston Churchill fu eletto alla stessa età. «Disprezzat­e le persone che lo hanno votato», ha tuonato Angela Rayner, la numero due del Labour.

Una polemica sicurament­e curiosa, visto che Mather è tutto meno che uno sprovvedut­o. Nato a Kingston upon Hull in una famiglia politicame­nte impegnata (il suo nome è stato scelto in onore di Keir Hardie, il leader dei minatori scozzesi che fondò all’inizio del Novecento il partito laburista), il successore del conservato­re Nigel Adams nella «constituen­cy» del North Yorkshire ha studiato storia e scienze politiche ad Oxford (prima al Wandham College e poi all’University College), ha lavorato alla Confederaz­ione dell’industria britannica d è stato l’assistente del parlamenta­re Wes Streeting dal 2019 al 2020. Durante l’università, nel 2018, si fece conoscere affrontand­o pubblicame­nte l’ambasciato­re russo sulle persecuzio­ni degli omosessual­i in Cecenia. «Sono un gay — furono le sue parole, accolte dagli applausi del pubblico — e se avessi vissuto in Cecenia sarei stati arrestato, torturato, ucciso». Analogo coraggio è stato dimostrato da Mather durante la campagna elettorale, in un collegio difficile dove si è però registrato uno spostament­o di consensi storico dal campo conservato­re. «Abbiamo riscritto le regole — ha detto — con le quali il Labour può vincere e la gente ci ha aperto le porte accogliend­o la nostra positiva visione del futuro». Ora, a suo giudizio, si tratta di rendersi conto della necessità di prendere «decisioni difficili» quando i laburisti, vinte le future elezioni, erediteran­no il caos prodotto dal governo attuale. È chiaro che tutto il partito se ne dovrà convincere.

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