Corriere della Sera

Webuild, ordini record a quota 61 miliardi Salini: «Crescita solida»

- Di Emily Capozucca

Record di ordini per Webuild, la multinazio­nale italiana nel settore delle costruzion­i e dell’ingegneria. Il gruppo guidato da Pietro Salini ha chiuso il primo semestre con nuovi ordini per 17,7 miliardi acquisiti da inizio anno, superando nettamente la guidance di 1010,5 miliardi per l’intero anno 2023. Il portafogli­o ordini complessiv­o, che proviene per buona parte dall’estero in mercati quali l’Australia (Paese chiave in cui il gruppo ha recentemen­te finalizzat­o l’acquisizio­ne della società australian­a Clough), gli Stati Uniti, l’Arabia Saudita e altri Paesi dell’Europa, vale 61 miliardi e copre il 100% dei target di ricavi e margine operativo lordo del triennio 2023-2025.

Continua, dunque, la sua crescita Webuild, che nel semestre ha registrato ricavi pari a 4,6 miliardi, in salita del 18% rispetto ai 3,87 miliardi dello stesso periodo dell’anno scorso, mentre il margine operativo lordo ha raggiunto quota a 289 milioni (+15%).

«Nel nostro mercato domestico, l’Italia, stiamo lavorando progetti in costruzion­e per un valore di 25 miliardi di euro, che vedono il coinvolgim­ento di 10.500 aziende nella catena di fornitura e una forza lavoro composta 16.300 persone» ha commentato Salini, che si è inoltre espresso in merito al ponte di Messina, che «potrebbe essere costruito in circa sette anni — ha detto —. Sarà un’infrastrut­tura iconica che potrebbe costare tra gli 11 e i 13 miliardi di euro. e la sua realizzazi­one è sempre più vicina a diventare una realtà con l’impegno assunto dal governo».

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