Italia patto con la Turchia svolta verso Euro 2032
Prima rivali, adesso alleate. Italia e Turchia non si sfidano più per l’Europeo 2032, ma hanno chiesto all’Uefa di poterlo organizzare insieme. Mezzo passo indietro per farne uno in avanti. La decisione definitiva, come era già in programma, sarà presa il 10 ottobre e se Nyon accettasse l’idea, ed è probabile che lo faccia visto che non ci sono altri Paesi in corsa, i gironi verranno equamente divisi e le nostre città da 10 scenderanno a 5 tra quelle già candidate. Un’alleanza suggestiva, che il presidente Gravina definisce una «svolta storica» e che, in realtà, fa comodo a entrambe le Federazioni. L’Italia, infatti, si è trovata senza più il sostegno concreto del governo. A marzo, quando era stata presentata la candidatura singola, Palazzo Chigi aveva confermato l’appoggio alla Figc attraverso una delibera tesa «al miglioramento delle infrastrutture». E invece niente, almeno in forma diretta. Così diventa impossibile ristrutturare o riammodernare tutti gli stadi. Una volta ufficializzato il patto con la Federazione turca, Gravina in call ha parlato coi sindaci delle 10 città interessate che restano in gioco e lo saranno per altri tre anni, sino al 2026, quando eventualmente sarà presa la decisione definitiva. Milano, Torino e Roma partono in vantaggio, Firenze, Genova, Bologna, Napoli, Verona, Bari e Cagliari devono lavorare per farsi trovare pronte. «La concorrenza in questo caso può essere un bene», il pensiero federale. Non è la prima volta che l’Europeo si svolgerebbe in due diverse Nazioni. Nel 2000 lo hanno fatto insieme Belgio e Olanda, nel 2008 si sono unite Austria e Belgio e nel 2012 Polonia e Ucraina. E per il 2028 si sono candidate Inghilterra e Irlanda. I tempi sono cambiati. La caccia alla sostenibilità impone la ricerca di alleanze per dividersi gli oneri. L’Italia punta a essere al centro dello sport: la Ryder Cup di golf a inizio autunno, l’Olimpiade invernale del 2026 a Milano e Cortina, la finale di Champions a San Siro nello stesso anno o in quello successivo. L’Europeo sarebbe un bel colpo anche se a metà.