Il Setterosa ha sette vite: è di bronzo
Sotto e in inferiorità con le australiane tengono duro e rimontano
Setterosa, sette vite. FUKUOKA Una se n’era andata perdendo con la Grecia ai gironi, quando nello spogliatoio «ce ne siamo dette di tutte», come confida Claudia Marletta, «anche se noi non ci siamo sentite morte neanche per un secondo», parola di capitana Valeria Palmieri. Un’altra quando perdendo con l’Olanda è sfumata non solo la finale per l’oro ma anche il pass olimpico «e potevamo sentire il contraccolpo», analizza il ct Carlo Silipo, che ha preso questo gruppo due anni fa proprio dopo i Giochi mancati e adesso è qui a godersi un bronzo mondiale.
E un’altra vita poteva sfumare nella partita di ieri con l’Australia, quando con le azzurre avanti 9-7, la Var vede un fallo di brutalità proprio per la capitana Palmieri sull’australiana Halligan (sua compagna a Catania): Palmieri viene espulsa, è rigore contro le azzurre che devono restare in inferiorità numerica per 4 minuti. Un tempo eterno. «Sono morta — dice Valeria quando tutto è finito bene e le altre l’hanno consolata al grido “c’è solo un capitano” — vedere le ragazze in acqua senza di me è stato bruttissimo. Ovviamente non ho fatto apposta...». In zona mista c’è un abbraccio di scuse anche se Halligan resta abbastanza fredda.
A quel punto il Setterosa poteva soccombere, va sotto 11-10 quando devono passare altri tre minuti in inferiorità, ma blinda la difesa e tiene duro. In parità non c’è più storia, Roberta Bianconi (la veterana, miglior giocatrice), segna i gol (in tutto saranno sei) che consentono all’Italia di gestire fino al 16-14 finale. «Fidatevi — conclude Bianconi —, ho visto tante Nazionali e questa non ha niente di meno rispetto alle migliori, se si convince di poter vincere nelle partite decisive, è fatta». Ci fidiamo.