Corriere della Sera

Montoneri «L’esercizio zen con cui alleno la mia pazienza»

- Ma. Gh.

Che non sia per tutti, che senza vera passione non si resistereb­be più di un’ora, è abbastanza chiaro. Oriana Montoneri, presidente dell’Associazio­ne Maestri Infiorator­i di Noto, ridendo ironizza «è un esercizio zen, ottimo per allenare la pazienza». E spiega: «Non si può spingere sull’accelerato­re, si procede per gradi, lentamente, con il tempo poi si acquisisce manualità e i tempi di esecuzione si abbreviano, ma non si corre mai».

Atteggiame­nto zen anche davanti agli imprevisti, «che capitano», ammette lei, «il vento forte, la classica bomba d’acqua o la grandine possono rovinare il lavoro di un’intera notte. Si interviene per riparare i danni, ma si deve accettare. La nostra, del resto, è un’arte appariscen­te ma effimera, destinata a vita breve».

Lunga è invece la sua carriera. «Ho quarantano­ve anni e sono maestra infioratri­ce da oltre trenta», racconta, «ho iniziato alle superiori e non ho più smesso, e ancora oggi ogni volta che un disegno è completo per me è un momento di pura gioia. E matti come me in paese ce ne sono tanti, è una tradizione particolar­mente sentita». Noto, che dal 1980 allestisce ogni maggio, nella centrale (e in salita) via Corrado Nicolaci, un lunghissim­o e raffinato manto fiorito — «mai perso una puntata, neanche il Covid ci ha fermato», rivela orgogliosa Montoneri —, non ha fra l’altro mai avuto problemi di cambio generazion­ale. Tanti i giovani che si aggregano ai gruppi storici, anche grazie all’impegno e alla dedizione della signora. «La tecnica va tramandata, altrimenti si perde. Insegno alle elementari, ho pensato che la scuola fosse la giusta palestra dove iniziare, così abbiamo messo in piedi il progetto “Scuola in fiore”, con un concorso per i bozzetti che servono da base, senza obbligare, a qualsiasi età si capisce velocement­e se piace o no».

Il suo entusiasmo ha contagiato i due figli. Nella squadra volata a Milano dalla Sicilia per arredare con i fiori il selciato di via della Spiga erano presenti entrambi, il sedicenne Vincenzo e perfino il piccolo Francesco, la mascotte del gruppo, nove anni. Novellino alla prima esperienza? Affatto. «A sei anni mi veniva già dietro e dopo aver messo le mani nelle scatole dei petali provava a comporre. Lo ripeto, è solo un hobby, ma se scatta la scintilla…è la fine, perché non lo molli più!».

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(LaPresse) Oriana Montoneri, presidente dell’Associazio­ne Maestri Infiorator­i di Noto

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