Addio ai vecchi leader, nasce l’era di Spalletti
Il nuovo c.t. in vista di Macedonia del Nord e Ucraina punta però sull’usato sicuro
La prima Italia di Luciano Spalletti è senza sorprese e anche senza giovani rampanti: ci sarà tempo per vedere all’opera Udogie, Ricci e Baldanzi su cui l’allenatore scudettato ha messi gli occhi. La nuova Nazionale non è troppo diversa da quella vecchia di Mancini ed è la logica conseguenza del momento, infido e cruciale. Oggi alle 11 a Coverciano, durante la presentazione, Spalletti chiarirà le sue idee, racconterà le emozioni di indossare la divisa azzurra e anche perché ha deciso di puntare sull’usato sicuro. Ma non è una sorpresa. Le prime due partite sono decisive sulla strada verso Euro 2024, l’Europeo da difendere in Germania la prossima estate. Ma prima di difenderlo, bisogna conquistarlo. La Macedonia ci ha sbattuto fuori dal Mondiale in Qatar ed è qualcosa più di un ricordo inquietante, l’Ucraina è la nostra vera rivale del girone considerando che l’Inghilterra, avendo vinto a Napoli lo scorso marzo, è già volata via.
Spalletti comincia in salita. Il suo contratto, in essere da ieri, sarà lungo quasi tre anni, sino al Mondiale negli Stati Uniti, Canada e Messico nel 2026. Lucianone ha ragionato sulle prime scelte, che sono arrivate all’ora di cena, ma ha deciso di non azzardare: fuori Jorginho, panchinaro nell’Arsenal e Verratti, ai margini del Psg in attesa dell’Arabia, che erano centrali con Mancini e fuori anche il capitano Bonucci e l’infortunato Acerbi, ancora a zero minuti. Stessa sorte per Berardi, rientrato (con 2 gol) ieri con il Sassuolo. Ventinove i convocati: la novità è il difensore Nicolò Casale della Lazio che nel 2022 era stato chiamato per due stage. Tornano a vestirsi d’azzurro Locatelli, Biraghi, Zaccagni e Gianluca Mancini, preferito a Buongiorno del Torino che aveva bene impressionato in Nations League.
Spalletti deve subito calarsi nella nuova realtà. Coverciano diventerà il centro del suo mondo: dalla presentazione, all’abbraccio domani sera con gli azzurri. Da lunedì comincerà l’addestramento sul campo. Sabato l’esordio a Skopje. Da capire chi sarà il play, ruolo fondamentale nelle dinamiche spallettiane, tra Locatelli e Cristante. Più difficile l’adattamento di Tonali. Il centravanti era il grande cruccio del Mancio. Spalletti riparte da Retegui, l’intuizione del suo predecessore, che si giocherà il posto con Immobile. Fuori dalla lista, ma non dai progetti, Scamacca. Da capire come l’allenatore intende utilizzare Raspadori, uno dei quattro suoi ex allievi napoletani insieme a Di Lorenzo, Meret e Politano.