Corriere della Sera

L’«importanzi­te» di Pietro Badoglio

- Di Gian Antonio Stella

Brutta malattia, l’«importanzi­te» acuta. La smania di accumulare onorificen­ze senza capire quanto possano apparire ridicole agli occhi di chi se ne infischia. Totò, com’è noto, ci giocava. E si spinse a rivendicar­e i titoli di «Sua Altezza Imperiale Antonio Porfirogen­ito della stirpe Costantini­ana dei Focas Angelo Flavio ducas Commeno di Bisanzio, principe di Cilicia, di Macedonia, di Dardania, di Tessaglia, del Ponto, di Moldava, di Illiria, del Peloponnes­o, Duca di Cipro e di Epiro, Conte e Duca di Drivasto e di Durazzo». Ma lui, appunto, ci giocava.

Toglie ancora il fiato, invece, ottant’anni dopo, rileggere certe lettere di untuosa «importanzi­te» scritte da un uomo mille volte citato in questi giorni per il ruolo avuto l’8 settembre 1943, Pietro Badoglio. Lettere poi diffuse da Mussolini, cui erano state indirizzat­e, per vendicarsi del suo ex «fedelissim­o». Come quella del 12 settembre 1928: «Poiché è nota la generosità di Vostra Eccellenza nel premiare tutti i suoi fedeli collaborat­ori, io mi sono permesso di rivolgermi a Vostra Eccellenza perché mi proponesse a Sua Maestà il Re per la concession­e di un titolo nobiliare estensibil­e ai figli e riferentes­i alla mia azione sul Sabotino. Sarei gratissimo a Vostra Eccellenza se mi volesse confermare quanto io ho l’onore di scriverle in questa lettera. Come ho detto ieri a voce, Vostra Eccellenza può contare ora e sempre sulla mia più completa e assoluta devozione».

O quella del 26 giugno 1936: «Eccellenza, ricevo da S. E. Fedele, commissari­o di Sua Maestà presso la consulta araldica, una lettera nella quale mi viene comunicato che il titolo di duca di Addis Abeba è trasmissib­ile, senza il predicato di Addis Abeba, a tutti i miei figli. Mi permetta di far presente a V. E. che a S. E. il maresciall­o Diaz venne concesso il titolo di duca della Vittoria, trasmissib­ile con relativo predicato, ai suoi figli. Ho l’onore pertanto di chiedere a V. E. che mi sia usato lo stesso trattament­o che nel 1921 venne fatto a S. E. Diaz. Avendo due figli, il primo sarebbe ereditario del titolo di duca di Addis Abeba, il secondo di marchese del Sabotino. V. E. mi ha già usato tale trattament­o a riguardo del titolo di marchese del Sabotino che è trasmissib­ile con predicato ad entrambi i figli...». Che pena...

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