Foto osé a baby atlete, scandalo tra i talenti dello sci nordico
Verona, in chat anche filmati razzisti. Tre inchieste, la giustizia sportiva: sei mesi di stop all’allenatore
Immagini «rubate» alle VERONA ignare promesse dello sci di fondo mentre si cambiavano negli spogliatoi, filmandole di nascosto agli allenamenti, indugiando le inquadrature in pose allusive. A Verona la chat dello scandalo si chiamava «Francesco Totti», ma l’ex capitano della Roma nulla c’entrava con quella vergogna.
Nella bufera è finito il gruppo creato su Whatsapp da atleti e allenatore di una squadra di sci nordico che fa parte della Fisi (Federazione italiana sport invernali): doveva servire a condividere le date di gare o trasferte, invece oltre a scatti e video osé delle ignare baby atlete, spesso postati dai loro fidanzati-sciatori, in chat facevano scandalosa mostra effige di Hitler e Mussolini, filmati scaricati dal web che ritraevano immigrati torturati, irrisi, bullizzati. Un archivio choc nella chat delle promesse dello sci nordico, un repertorio-scandalo nella community che teneva i fili online tra gli sportivi del futuro e il loro allenatore.
Ma l’aspetto più sconcertante della vicenda riguarda proprio la condotta della persona più adulta di quel gruppo Whatsapp finito nella bufera a Verona: anziché intervenire alle prime pubblicazioni «proibite», bloccandole sul nascere e rimettendo in riga i giovani atleti, l’allenatore sarebbe diventato il più «attivo» commentatore e regista di post e materiale audiovideo a sfondo osé, razzista, xenofobo.
Comportamenti da «capobranco social» che non solo gli sono costati il posto (quando i vertici del Comitato regionale Fisi, l’8 marzo 2023, «sono venuti a conoscenza della chat tramite la visione di uno screenshot, lo hanno subito sostituito»), ma anche l’apertura di tre inchieste: quella penale che il procuratore scaligero Raffaele Tito conferma «ancora in corso», quella militare a Verona (perché il tecnico Fisi appartiene all’esercito), quella sportiva appena giunta a sentenza.
Con il verdetto del Tribunale federale della Fisi, dei 12 atleti (di età compresa tra i 19 e i 21 anni) imputati, 6 sono stati assolti perché «si sono limitati a essere presenti» in chat senza partecipare attivamente alle pubblicazioni choc, mentre 4 sanzionati con l’ammonizione, e due squalificati per un mese per aver «pubblicato foto e video di atlete o fatto commenti sconvenienti e/o offensivi».
Sei invece i mesi di stop inflitti all’allenatore con ritiro temporaneo della tessera, contro i 12 mesi chiesi dal procuratore federale Stefania Cappa: per i giudici, la responsabilità del tecnico «è ancora maggiore per la sua posizione di riferimento dei giovanissimi atleti, assimilabile a un insegnante».
Sono stati assolti, infine, il presidente e la vicepresidente del Comitato regionale Fisi del Veneto, «che hanno sostituito l’allenatore non appena sono venuti a conoscenza» della vergogna in chat da uno screenshot che poco o nulla lasciava all’immaginazione.
Immagini rubate In corso l’indagine penale e quella militare. Le ragazze filmate di nascosto