«Una Davos dei giovani per un mondo che invecchia»
Il mondo invecchia rapidamente. Tutto il mondo, non solo l’occidente. E in un mondo dove tutto cambia con una velocità senza precedenti la ageing society è un problema serio: una società che invecchia rischia di irrigidirsi su vecchi schemi mentali, di non trovare soluzioni innovative alle sfide del presente e del futuro.
Lo osserviamo già in molte parti del mondo, dove ci si rifugia crescentemente nei ricordi del passato più che nell’immaginare e plasmare il mondo di domani. E le conseguenze sono sotto i nostri occhi: un mondo sempre meno «ordinato», pieno di crisi irrisolte per le quali non si intravedono soluzioni praticabili.
Come possiamo pensare di risolvere i conflitti di oggi con le regole e le istituzioni di ieri? Come possiamo far sì che l’enorme potenziale di cambiamento della digitalizzazione e dell’intelligenza artificiale portino l’umanità a prosperare ancora? Come possiamo combattere il cambiamento climatico se non riconsideriamo i nostri vecchi modelli di produzione e consumo? Ma soprattutto, come facciamo a tratteggiare i pilastri del futuro senza dar voce a chi quel futuro lo vivrà in prima persona? Abbiamo bisogno di idee giovani per le sfide di domani. E abbiamo bisogno di trovarle oggi.
Per questo motivo, nell’anno del 90° compleanno di Ispi (anche noi «invecchiamo»), abbiamo scelto di lanciare insieme all’università Bocconi e ALL’OCSE una iniziativa annuale che guarda al futuro, una Davos dei giovani leader del mondo. Nelle giornate di oggi e domani, oltre mille giovani sotto i 35 anni provenienti da oltre sessanta Paesi si incontreranno al Next Milan Forum per ascoltare, discutere e soprattutto essere protagonisti.
Saranno loro — studenti, professionisti del mondo dei think tank, del business, delle istituzioni e della società civile — a confrontarsi sul «domani» con i protagonisti di «oggi».