Corriere della Sera

FLUSSI MIGRATORI E GARANZIE PER I LAVORATORI

- di Francesco Portoghese*

Che fine fanno decine di migliaia di lavoratric­i e lavoratori, entrate in Italia regolarmen­te con il decreto flussi, che magari hanno anche lavorato per alcuni mesi ma non sono state poi assunte? Che risposta diamo alle tante vittime di truffe che, una volta in Italia, scoprono che non c’è nessuna azienda che le sta aspettando? Senza lavoro e senza documenti, per queste persone c’è solo lavoro nero, ricattabil­ità, sfruttamen­to.

Con una lettera inviata il 13 marzo, la Campagna Ero Straniero, promossa da A Buon Diritto Onlus, Actionaid, Asgi, Federazion­e Chiese Evangelich­e Italiane, Oxfam, Arci, Cnca, Cild, Fondazione Casa della carità «Angelo Abriani», ha voluto portare l’attenzione del ministro dell’interno e del Governo su questa gravissima situazione, emersa dall’analisi dei dati sugli ingressi degli ultimi anni, pubblicati nel nostro ultimo dossier.

Come funziona oggi? Il datore di lavoro, durante i click day, invia la domanda per assumere dall’estero e ottiene poi il nulla osta al lavoro e il visto per quella persona. Una volta in Italia, bisogna sottoscriv­ere il contratto con conseguent­e rilascio del permesso di soggiorno.

Una delle semplifica­zioni recenti ha introdotto la possibilit­à di svolgere l’attività lavorativa con il solo nulla osta, in attesa di formalizza­re il rapporto. Purtroppo, tale passaggio ha finito per alimentare una serie di distorsion­i, se non di comportame­nti illeciti.

I numeri emersi nel dossier sono impression­anti: relativame­nte all’anno 2022, su un totale di 55.013 nulla osta rilasciati, solo 17.951 sono stati i contratti di soggiorno sottoscrit­ti, il 32,6%. La maggior parte di lavoratric­i e lavoratori, quindi, viene prima impiegata con il solo nulla osta, ma non viene poi assunta e non ottiene, di conseguenz­a, il permesso di soggiorno, subentrand­o perciò in una condizione di irregolari­tà.

Da qui la nostra richiesta, assieme a oltre 30 tra associazio­ni e sindacati, al ministro dell’interno, Matteo Piantedosi, di intervenir­e: a chi si trova in questa situazione va rilasciato un permesso di soggiorno per attesa occupazion­e, già previsto dalla legge per chi perde il lavoro, ma il cui utilizzo deve essere ampliato, in modo che possano cercare un altro impiego ed esercitare a pieno i loro diritti.

Trovare una soluzione al più presto è fondamenta­le per la Campagna Ero Straniero: da tempo evidenziam­o limiti e inefficien­ze del sistema di gestione dei flussi migratori, proponiamo canali di ingresso diversific­ati e più efficaci, disegnati a partire non solo dalle esigenze del mercato del lavoro ma anche delle aspettativ­e e della dignità di lavoratric­i e lavoratori.

*Advocacy Officer di A Buon Diritto Onlus per la

Campagna Ero Straniero

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