FLUSSI MIGRATORI E GARANZIE PER I LAVORATORI
Che fine fanno decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori, entrate in Italia regolarmente con il decreto flussi, che magari hanno anche lavorato per alcuni mesi ma non sono state poi assunte? Che risposta diamo alle tante vittime di truffe che, una volta in Italia, scoprono che non c’è nessuna azienda che le sta aspettando? Senza lavoro e senza documenti, per queste persone c’è solo lavoro nero, ricattabilità, sfruttamento.
Con una lettera inviata il 13 marzo, la Campagna Ero Straniero, promossa da A Buon Diritto Onlus, Actionaid, Asgi, Federazione Chiese Evangeliche Italiane, Oxfam, Arci, Cnca, Cild, Fondazione Casa della carità «Angelo Abriani», ha voluto portare l’attenzione del ministro dell’interno e del Governo su questa gravissima situazione, emersa dall’analisi dei dati sugli ingressi degli ultimi anni, pubblicati nel nostro ultimo dossier.
Come funziona oggi? Il datore di lavoro, durante i click day, invia la domanda per assumere dall’estero e ottiene poi il nulla osta al lavoro e il visto per quella persona. Una volta in Italia, bisogna sottoscrivere il contratto con conseguente rilascio del permesso di soggiorno.
Una delle semplificazioni recenti ha introdotto la possibilità di svolgere l’attività lavorativa con il solo nulla osta, in attesa di formalizzare il rapporto. Purtroppo, tale passaggio ha finito per alimentare una serie di distorsioni, se non di comportamenti illeciti.
I numeri emersi nel dossier sono impressionanti: relativamente all’anno 2022, su un totale di 55.013 nulla osta rilasciati, solo 17.951 sono stati i contratti di soggiorno sottoscritti, il 32,6%. La maggior parte di lavoratrici e lavoratori, quindi, viene prima impiegata con il solo nulla osta, ma non viene poi assunta e non ottiene, di conseguenza, il permesso di soggiorno, subentrando perciò in una condizione di irregolarità.
Da qui la nostra richiesta, assieme a oltre 30 tra associazioni e sindacati, al ministro dell’interno, Matteo Piantedosi, di intervenire: a chi si trova in questa situazione va rilasciato un permesso di soggiorno per attesa occupazione, già previsto dalla legge per chi perde il lavoro, ma il cui utilizzo deve essere ampliato, in modo che possano cercare un altro impiego ed esercitare a pieno i loro diritti.
Trovare una soluzione al più presto è fondamentale per la Campagna Ero Straniero: da tempo evidenziamo limiti e inefficienze del sistema di gestione dei flussi migratori, proponiamo canali di ingresso diversificati e più efficaci, disegnati a partire non solo dalle esigenze del mercato del lavoro ma anche delle aspettative e della dignità di lavoratrici e lavoratori.
*Advocacy Officer di A Buon Diritto Onlus per la
Campagna Ero Straniero