Corriere della Sera

«Ho 60 anni, cerco lavoro, ci mantiene mia figlia»

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Sono un padre di famiglia di 60 anni, nonostante abbia presentato numerosi curriculum, non sono stato mai chiamato per un colloquio. Penso perché sono troppo vecchio per il lavoro e troppo giovane per la pensione. Già in passato per la perdita del lavoro, avvenuta nel 2010, ci siamo ridotti all’elemosina tanto che abbiamo perso la nostra casa venduta all’asta con tutto ciò che c’era dentro. Per andare avanti e per non chiedere aiuto per la vergogna, abbiamo fatto fuori i risparmi di una vita, vendendo tutto l’oro e persino le fedi nuziali. Non nego che abbiamo ricevuto tanta solidariet­à e aiuti da privati e associazio­ni comunali e della parrocchia di San Michele, ma ormai i debiti erano tanti e non si poteva fare più nulla. Per un anno siamo stati ospiti di un housing sociale della parrocchia di San Giovanni gestita dal comune. Dopo un anno ci hanno dato una casa popolare: anche se non avevamo nulla, solo reti e materassi, eravamo felici. Per mantenere la famiglia ho trovato un lavoro in nero, lavare le macchine a 5 euro l’ora, ma era l’unica opportunit­à per pagare affitto e spese. Ho lavorato così fino al 2019, poi in seguito alla pandemia ho perso anche questo posto. È stata dura, ma fortunatam­ente mia figlia ha trovato lavoro come tirocinant­e a 600 euro al mese. Ora, mi vergogno a dirlo, è ancora lei a mantenerci, ha 26 anni, e a noi è stata respinta la domanda del reddito di inclusione. Ma non è giusto, mia figlia ha diritto a un futuro. Spero di poter trovare un lavoro. È brutto che un uomo di 60 anni non abbia neanche un soldo in tasca, è senza dignità dirlo ma è così. Io e mia moglie piangiamo in silenzio.

Giacomo Fasone, Busto Arsizio (Varese)

Il nostro lettore sessantenn­e è senza lavoro e non riesce ad avere un colloquio. Cerca aiuto. La figlia di 26 anni mantiene entrambi i genitori

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