La principessa perfetta ha saputo mostrarsi fragile per spegnere i complotti
La foto ritoccata era stato l’ultimo tentativo di mantenere il controllo
La perfezione si è incrinata: Kate, la principessa ideale, ha incontrato — e svelato — la propria fragilità. Un capovolgimento di immagine che ha reso di colpo lei, figura quasi astratta, la persona più umana della monarchia. Una immagine costruita con pazienza e ostinazione è stata ribaltata dal destino: che non risparmia nessuno che sia in fondo mortale.
Kate Middleton aveva mostrato di saper incarnare alla perfezione il suo ruolo: anzi, di essere il suo ruolo, non una riga sotto e non una riga sopra. Non a dispetto, ma forse proprio per la sua solida estrazione borghese, lontana da bizzarri scarti aristocratici: occorreva una commoner per interpretare la parte della principessa reale perfetta.
L’anti Diana, è stato detto di lei: la futura regina doveva esserne in qualche modo l’opposto, proiettare stabilità e conformità al ruolo, assicurare quella continuità in grado di traghettare la Corona nel XXI secolo.
Mai un passo sbagliato, mai un sorriso fuori posto, mai un gesto incontrollato: anche nel modo in cui veniva ritratta, Kate aveva assunto un contegno via via più regale. La principessa appariva determinata a irradiare un’aura di medietà come parte integrante della
Le parole per i figli
Ci è voluto del tempo per spiegare tutto a George, Charlotte e Louis in un modo che fosse appropriato per loro
Il grazie ai sudditi Volevo cogliere l’occasione per ringraziarvi personalmente per tutti i meravigliosi messaggi di sostegno e la comprensione
sua figura. La strategia fin dall’inizio era stata la stessa: tenere la testa bassa e lo sguardo puntato sull’obiettivo finale, il Trono. Con un livello di controllo che richiedeva di essere sempre mantenuto. Uno sforzo che si estendeva anche ai dettagli, alla sua voce sapientemente modulata e plasmata che le ha conferito un accento per certi versi ancora più upper class di William (e pensare che i suoi antenati erano minatori di Durham e che sua madre faceva l’assistente di volo, prima di far soldi con un business di vendite per corrispondenza).
Ma proprio per questo l’attacco più tagliente le era arrivato una decina di anni fa dalla scrittrice Hilary Mantel: l’autrice di «Wolf Hall» aveva paragonato Kate a «una bambola snodabile dal perfetto sorriso di plastica». «Appare essere stata selezionata — aveva scritto — per il suo ruolo di principessa perché era irreprensibile: dolorosamente sottile come chiunque potrebbe desiderare, senza bizzarrie, senza stranezze, senza il rischio che emerga una personalità. Sembra fatta con precisione, prefabbricata: così diversa da Diana, le cui difficoltà umane e incontinenza emotiva trasparivano in ogni
La solidarietà
In questo momento penso anche a tutti coloro che sono colpiti dal cancro: per favore, non perdete la fede e la speranza
singolo gesto». Una critica definita all’epoca «velenosa» e che aveva provocato perfino l’intervento del primo ministro David Cameron. Eppure perfino in quel caso Kate non aveva fatto una piega.
Ma alla fine l’imprevisto è arrivato nelle vesti del Fato: e quell’immagine è stata soppiantata da un’altra, rispetto alla quale è andato perso ogni controllo. Nell’era della comunicazione immediata dei social media, Kate è stata come spossessata, la sua vicenda e la sua figura sono diventate dominio della speculazione: in un certo senso, in questi ultimi due mesi, la principessa in carne e ossa si è come dissolta, prima dietro il paravento dei silenzi ufficiali, poi dentro la rifrazione infinita della Rete. È diventata un’idea astratta, un meme, una proiezione di fantasie malate.
L’ultimo, disperato tentativo di mantenere un ritratto controllato di se stessa si è concretizzato nel clamoroso boomerang della foto di famiglia ritoccata, quella diffusa due settimane fa: il photoshop come punto di arrivo della costruzione pianificata di una immagine. Il contraccolpo ha rischiato di travolgerla e solo dio sa, col senno di poi che abbiamo ora, quanto dolore le deve aver arrecato.
Perché in tutto questo, pareva ci si fosse dimenticati che ne andava di una persona in carne e ossa, fatta di paure ed emozioni come tutti noi. Ed è di questo che il drammatico videomessaggio di ieri si è riappropriato: Kate ha esposto se stessa, il suo volto fragile e quasi trasparente, il suo corpo sofferente ma allo stesso tempo resiliente. Ha imposto la sua voce incrinata dall’emozione alla cacofonia che la circondava. Così facendo, ha prosciugato la spazio che si era creato attorno a lei e alla sua assenza: e lo ha riempito con la propria realtà irriducibile. Forse, per la prima volta, Catherine Middleton è stata finalmente se stessa.
I social
Kate è diventata un’idea astratta, un meme, una proiezione di fantasie morbose