Cnel, l’ipotesi di uno stipendio per Brunetta Insorge il M5S
Una deroga, inserita nel decreto del Pnrr (ora all’esame alla Camera), consentirà a Renato Brunetta di ricevere un compenso per il suo ruolo di presidente del Cnel, nonostante sia un professore universitario in pensione. Lo prevede l’articolo 10 del provvedimento all’esame della Camera che deroga per «il presidente e i componenti del Cnel» al divieto generale previsto dal 2012. Protesta l’opposizione. «La casta torna ai vecchi privilegi — insorge Giuseppe Conte —. Questo governo, dopo aver avuto l’appoggio del Cnel di Brunetta per dire ai cittadini “continuate a rimanere sottopagati”, gli assicura un lauto stipendio. Così arriveremo a un’implosione». Ma è tutto il Movimento 5 Stelle a insorgere mettendo in relazione il trattamento riservato a Brunetta con il parere negativo dato proprio dal presidente del Cnel sulla paga minima per i lavoratori. «Brunetta ha affossato la nostra proposta di legge — rileva Michele Gubitosa, vicepresidente M5S e deputato — e adesso Meloni & Co, con una normetta su misura, gli garantiscono di cumulare una prebenda con la pensione da ex professore e il vitalizio». Per Vittoria Baldino, vicecapogruppo M5S a Montecitorio, «non è finita qui». E spiega: «Brunetta ha ora un posto nella cabina di regia del Pnrr. Stessa buona sorte è toccata all’amministratore delegato della società Ponte sullo Stretto». Per il Pd è il deputato schleiniano Emiliano Fossi a notare: «Il governo Meloni ha definitivamente perso il contatto con la realtà: non solo ha bloccato la nostra proposta sul salario minimo, ma permette a Brunetta, con una norma nascosta, di cumulare stipendio e pensione. Uno schiaffo alle famiglie che non arrivano a fine mese». La deroga è «inaccettabile e ipocrita» mentre «si lasciano i lavoratori senza tutela» anche per Angelo Bonelli di Avs.