Trump chiede i soldi ai suoi fan e quota in Borsa il social «Truth»
Il tycoon tenta di salvare l’impero dopo la condanna. Deve versare 464 milioni entro lunedì
Donald Trump mette a segno un colpo all’ultimo minuto. Ma non è chiaro se gli permetterà di salvare il suo impero e ricevere la garanzia necessaria a pagare la cauzione di 464 milioni di dollari che deve versare entro lunedì dopo la condanna per gli asset gonfiati a New York.
La buona notizia per lui è che dopo varie vicissitudini gli investitori della shell company «Digital World Acquisition Corp» hanno approvato la fusione con «Trump Media», la società a cui fa capo il suo social media «Truth», che ora sarà quotata in borsa. La nuova società sarà ribattezzata «Trump Media & Technology Group» e sarà quotata con la sigla «DJT», le iniziali dell’ex presidente, al Nasdaq da lunedì, nello stesso giorno in cui potrebbe iniziare il sequestro dei suoi beni. Trump sarà azionista di maggioranza (possiede una quota del 60%) con azioni dal valore di oltre 3 miliardi all’attuale prezzo di mercato (il suo patrimonio valeva a ottobre 2,6 miliardi secondo Forbes). Il ceo sarà l’ex deputato e attuale direttore di Truth, Devin Nunes, mentre nel board siede il suo primogenito Don Trump Jr con tre ex membri della sua amministrazione. La maggior parte dei 400mila azionisti sono suoi fan e il loro entusiasmo ha mantenuto il valore delle azioni per anni.
La mossa, sottolinea Cnn, potrà fruttare miliardi di dollari all’ex presidente, che in questo momento sta fronteggiando un’immensa pressione finanziaria e legale. Ma secondo esperti interpellati dai media americani, non è detto che questo accordo risolverà i suoi problemi finanziari immediati per via di restrizioni alla vendita delle sue azioni prima di sei mesi o al loro uso come garanzia per ottenere prestiti, a meno che gli azionisti non gli concedano l’autorizzazione. Tuttavia, c’è anche chi suggerisce che, poiché Trump mantiene il controllo di Trump Media e i suoi alleati sono la maggioranza del consiglio di amministrazione, è possibile che glielo lascino fare, se lo chiede.
Se Trump non riesce a trovare i 464 milioni, rischia che l’ufficio della procuratrice distrettuale Letitia James metta sotto sequestro i suoi conti in banca e le sue proprietà immobiliari. Dichiarare bancarotta potrebbe aiutarlo, ma secondo il Washington Post non è un’opzione che vuole prendere in considerazione.
Su «Truth Social» Trump ha dichiarato ieri di avere 500 milioni di dollari in contanti, che intende usare nella sua campagna elettorale, benché i suoi avvocati avessero precedentemente dichiarato in corte d’appello che non è in grado di pagare la sanzione imposta dal giudice di New York. «Combatterò fino alla Corte suprema, se necessario», ha detto l’ex presidente a Fox News. Il principale comitato della sua campagna elettorale secondo le dichiarazioni presentate alla commissione federale a fine febbraio ha 33,5 milioni di dollari in cassa, rispetto ai 71 milioni di Biden. Save America Pac, organizzazione di raccolta fondi che Trump sta usando per pagare le spese legali, ha sborsato più di quanto ha raccolto a febbraio. In un messaggio ai sostenitori, Trump ricorda che la Trump Tower è «dove tutto è iniziato» (là annunciò la sua prima candidatura) e accusa la procuratrice democratica James di volerla sequestrare per intimidirlo. «Pensano che fieri sostenitori come voi mi abbandoneranno... ma non ci arrenderemo mai!», aggiunge, chiedendo soldi ai fan.
"Il messaggio Pensano che fieri sostenitori come voi mi abbandoneranno... ma non ci arrenderemo mai