Corriere della Sera

Lo sguardo, le mani Demi e quelle tenerezze per Bruce malato

Lo scatto postato da Moore per il compleanno di Willis

- Di Matteo Persivale

Lo sguardo di Bruce Willis è lo sguardo che tante famiglie conoscono bene, lo sguardo di una persona amata che cerca nei cassetti vuoti della sua memoria le facce di chi gli sta intorno, lo sguardo di chi prende un libro da uno scaffale e poi un altro ancora e per qualche motivo le pagine sono tutte bianche, cancellate, non c’è più niente. Perché?

Tra le ceneri del falò delle vanità dei social media, in quegli oceani di superficia­lità, di aggression­e ed esibizioni­smo, a volte c’è qualche pepita d’oro. Raramente, ma quel tanto che basta per non farci cancellare le app. La foto che l’altro giorno Demi Moore ha postato su Instagram è un esempio di questo distinguo: della verità della vita che emerge da oceani di caciara digitale.

«Buon compleanno, BW. Ti vogliamo bene, e siamo così grate che tu sia con noi», ha scritto l’attrice ed ex moglie di Bruce Willis sotto la fotografia che li ritrae insieme, in un salotto luminoso, lui comodament­e seduto sul divano e lei sul bracciolo, lui che le tocca il gomito e lei che gli tiene la mano. Si guardano negli occhi, senza parlare. Bruce & Demi: sposati nel 1987, divorziati nel 2000, da allora altre storie e altre famiglie, ma un legame solido nella buona (tre figlie, adesso una nipotina) e nella cattiva sorte (la malattia neurologic­a che sta spegnendo ogni giorno di più la mente di lui).

Il 19 marzo Willis ha compiuto 69 anni, e Moore ha aggiunto alla foto di loro due sul divano altre immagini davanti alle quali non è possibile non emozionars­i. Nella prima, scattata l’anno scorso, Willis gioca con la nipotina Louella, detta Lou, che gattona col pannolino, e a lei dedica un sorriso che ci riporta ai bei tempi, quando era il re sia dei film d’azione sia del grande cinema d’autore. E l’ultima immagine è storica: Bruce tanti anni fa, bello e muscoloso con le sue tre bambine, e anche qui niente sorriso smargiasso da film hollywoodi­ano, ma un’espression­e tenera, quasi timida, di orgoglio per quelle tre bimbe vestite a festa.

Willis è molto malato da quattro anni almeno, ma i primi sintomi della demenza frontotemp­orale si erano già manifestat­i da tempo, occultati sul set spesso in modo maldestro da assistenti e colleghi, una scelta che fece discutere ma che alla fine riguardava soltanto lui e i suoi familiari (scegliere il mestiere d’attore non significa ovviamente rinunciare a elementi basilari di privacy).

Il decorso è prevedibil­e, il declino cognitivo al momento inarrestab­ile. Le sue facoltà — parlare, e comprender­e il linguaggio — si deterioran­o rapidament­e. La moglie Emma — amicissima di Demi Moore — sta crescendo da sola le due figlie piccole, Mabel ed Evelyn, di 12 e 10 anni. E aggiorna regolarmen­te, anche lei via Instagram, con grazia e ammirevole dignità, i milioni di fan dell’attore. L’altro giorno è toccato a Demi. Willis ha ormai smesso di parlare, ha spiegato Emma, ma ama stare con la sua famiglia — percepisce ancora i loro sorrisi, ai quali a volte risponde, tenendo le loro mani nelle sue. Non è abbastanza, ma è qualcosa.

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Demi Moore e Bruce Willis nella foto pubblicata da lei su Instagram
Mano nella mano Demi Moore e Bruce Willis nella foto pubblicata da lei su Instagram

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