Stellantis, firmato l’accordo (senza Fiom) su nuove uscite Leapmotors sceglie la Polonia
Ieri Stellantis ha siglato con i sindacati italiani un accordo quadro per favorire, con nuovi incentivi, le uscite volontarie di altri dipendenti, ma la Fiom non ha firmato l’intesa. Per molti dipendenti è l’inizio di un’ultima traversata che porterà alla fine della loro avventura lavorativa, smentendo le recenti dichiarazioni dell’amministratore delegato di Stellantis Carlos Tavares, sul futuro degli investimenti in Italia. Il Mimit ha convocato per il 4 e 5 aprile un tavolo sulle fabbriche italiane.
«Stiamo assistendo ad una lenta dismissione delle fabbriche anche attraverso il continuo utilizzo degli ammortizzatori sociali» ha affermato la Fiom. L’impianto di Cassino è sottoutilizzato, da tempo è stata annunciata la piattaforma elettrica Stla Large, senza avere certezze su quali modelli saranno realizzati. A Melfi, dove vengono assemblate la Fiat 500X e le Jeep Compass e Renegade, si attende l’arrivo della base medium, la Stla Medium. Pomigliano forse si salva sino al 2027, da giugno le linee saranno attive grazie alla produzione della Pandina e sull’alfa Romeo Tonale si lavora su un solo turno. Il cuore della Fiat di un tempo, Mirafiori, è in una situazione critica, la generazione della Maserati Levante ha terminato il suo percorso, è stato stabilito il ricorso ai contratti di solidarietà sino a dicembre. L’elenco prosegue con Termoli destinata a divenire una gigafactory che entrerà però a pieno regime nel 2029. Pure la joint venture prevista con la cinese Leapmotor, che pareva favorisse la produzione della Fiat 500 elettrica a Mirafiori, ha cambiato rotta, dirigendosi verso il sito di Tychy, in Polonia.