Su «la Lettura» versi che illuminano la gioia di vivere
Nel supplemento continua l’iniziativa sulla poesia. E poi un’intervista al filosofo Miguel Benasayag e i 150 anni dell’arte impressionista
La poesia sa cantare ogni cosa: la malinconia, il dolore, ma pure la bellezza della vita. Anche sul nuovo numero de «la Lettura», il #643, oggi nell’app e domani in edicola, continua il Mese della poesia, l’iniziativa della redazione Cultura del «Corriere» che dedica a quest’arte tutto il mese di marzo.
Il focus si apre con la riflessione di Roberto Galaverni sulle sensibilità poetiche che percorrono il Novecento e il nuovo millennio: oltre al pessimismo leopardiano, esistono autori che illuminano con i versi gli aspetti più radiosi dell’esistenza. L’occasione è la nuova raccolta Bello mondo (Einaudi) di Mariangela Gualtieri; ma, illustra Galaverni, altre voci colgono le scintille d’incanto della vita, come Chandra Livia Candiani, Alba Donati, Stefano Dal Bianco, Claudio Damiani. La duttilità del sentire poetico è in grado di fissare perfino l’odio, nei versi: ne scrive Edoardo Boncinelli, nella recensione a Io sono un’esplosione (il Saggiatore) di V (Eve Ensler), che coglie il lato oscuro e selvaggio dell’individuo. E poi c’è il mondo singolare cantato da Fernando Pessoa (1888-1935) nel suo Teatro statico (Quodlibet): Daniele Piccini esplora le sue dimensioni di sogno, quasi di rinuncia alla vita, che scavano nei misteri dell’esistenza.
Molti altri i temi del numero, che si apre con un’intervista al filosofo Miguel Benasayag di Annachiara Sacchi sulla diversa sensibilità tra poveri e ricchi rispetto ai problemi del mondo.
Una guerra civile negli Stati Uniti è prefigurata nel film Civil War, del regista Alex Garland (nelle sale il 18 aprile), intervistato da Marco Bruna; sulla voce aristocratica e ironica di Evelyn Waugh (1903-1966) di cui riappare in libreria il romanzo Ritorno a Brideshead (Feltrinelli, dal 26 marzo), scrive Alessandro Piperno. E ancora: l’omicidio di Giovanni Gentile (1875-1944), nei suoi aspetti da chiarire, è al centro dell’analisi di Luciano Mecacci, a cui si accompagna un dialogo sulla figura del filosofo fascista tra Gennaro Sasso e Alessandra Tarquini, mentre al pensiero gentiliano è dedicato oggi il Tema del Giorno di Giancristiano Desiderio.
Ampia la sezione Sguardi, a 150 anni dalla nascita dell’impressionismo, cui sono dedicate mostre in Italia e all’estero: racconta quell’epoca il critico e scrittore bestseller Thomas Schlesser (suo Gli occhi di Monna Lisa, Longanesi); esplorano le mostre gli articoli di Stefano Bucci e Andrea Santi. Nelle Maschere le parole, la storia, i progetti, il nuovo disco (Garage Pordenone, dal 12 aprile) della band Tre allegri ragazzi morti, a trent’anni dalla nascita, nell’articolo di Cecilia Bressanelli. Chiude il numero un racconto della scrittrice canadese Deborah Willis.