«Antisemitismo nei fatti Chi veramente discrimina non subisce boicottaggi»
Fiano: in Italia 70 episodi di intolleranza nel 2023
Emanuele Fiano, ex deputato del Pd, è segretario nazionale e animatore di Sinistra per Israele, l’associazione nata nel 1968, che ha promosso il manifesto «Dal 7 ottobre alla pace», e si appella alle istituzioni contro il boicottaggio delle università israeliane.
Qual è lo spirito del vostro manifesto?
«Supportare un discorso di verità, correggere atteggiamenti unilaterali o discriminatori, storture, posizioni pericolose e gravissime. L’associazione Sinistra per Israele si è assunta proprio questo compito: mantenere un rapporto equilibrato tra la sinistra italiana e Israele».
Dopo che a Torino il Senato accademico ha interrotto la cooperazione scientifica con una università israeliana, gli studenti dei collettivi della Sapienza di Roma e dell’ateneo di Bari pretendono il boicottaggio di ogni collaborazione accademica con Israele.
«Premetto che sono contrario a ogni genere di boicottaggio. Ma colpisce ancora di più che si promuovano boicottaggi nei confronti di sedi di formazione, luoghi di libero confronto e quindi anche di critica verso il governo. Nelle
d Negli atenei israeliani lavorano persone che sono alla opposizione di Netanyahu
università israeliane lavorano professori che hanno alimentato l’opposizione a Netanyahu. Quando boicotti colpisci chi non sostiene affatto il decisore che vorresti indebolire. Ostacolare la cultura e la ricerca scientifica non serve alla pace ed è discriminatorio».
Temete che queste iniziative nascano da una recrudescenza dell’antisemitismo? Che lo alimentino?
«La recrudescenza c’è già. Fin da prima della guerra di Gaza: in Francia nel 2023 sono stati 800 gli episodi di violenza e hanno portato a 400 arresti. In Italia, poi, dal 7 ottobre a fine anno stati 70».
Dati che rivelano una insofferenza mai sopita verso Israele, secondo lei?
«La sensazione che certe iniziative restituiscono è che l’antisemitismo sia una malapianta mai morta cui le vicende in Medio Oriente danno maggior vigore. Un sentimento che poi si manifesta in diverse forme. E sia chiaro: non considero antisemitismo la legittima critica alle scelte del governo di Israele».
Al di là degli atti violenti, quali sono le manifestazioni più comuni di antisemitismo cui si riferisce?
«Pratiche discriminatorie, come l’assunzione di iniziative pregiudizialmente contrarie, come i boicottaggi. Ciò che non è stato chiesto per dittature feroci, responsabili di crimini noti e reiterati, viene chiesto per un unico Paese di cui non si contesta il governo, ma il diritto di esistere».