«Era sconvolto per la guerra, ultimamente faceva fatica a scuola Quei posti li conosce bene»
Il papà: non mi stupirebbe se avesse provato a lasciare l’Italia
«Mio figlio è un ragazzo profondo, più maturo della sua età. Tende a riflettere molto sulle cose e non ha mai dato segni di possibile disagio. Non ci sono state liti, la sera prima di allontanarsi aveva pianificato con il nonno le tappe della prossima vacanza estiva in Val d’Aosta. Era sereno, non riusciamo a comprendere cosa possa essere accaduto». Sono trascorsi sei giorni dalla scomparsa di Edoardo Galli, 17 anni il prossimo mese: uscito dalla sua abitazione di Colico lo scorso giovedì per andare a scuola, in classe non è mai arrivato. A nulla al momento sono servite le ricerche e gli appelli dei genitori, Alessandro e Natalia.
Quando lo avete visto l’ultima volta?
«Giovedì mattina, ha salutato la mamma, ha presso lo zaino ed è andato in stazione. Solo dopo abbiamo scoperto che in realtà è salito su un treno diretto a Milano», racconta papà Alessandro.
Una felpa, pantaloni, scarpe da ginnastica. Non un abbigliamento da montagna, eppure i soccorritori lo hanno cercato a lungo nei boschi della Valsassina.
«Aveva fatto ricerche col computer su come sopravvivere in alta quota senza acqua o cibo, inoltre se ne è andato portandosi via un sacco a pelo. Alla scuola alberghiera di Casargo aveva frequentato per due anni corsi estivi di musica, conosce bene i sentieri della zona, dove abbiamo fatto numerose escursioni insieme».
Sabato lo avrebbero visto seduto su una panchina lungo un sentiero del monte Suchello, nella Bergamasca.
«Edoardo è sportivo, gioca a golf, è un gran camminatore. Non ci sentiamo di escludere nulla, ma ci sembra improbabile che possa aver percorso in soli due giorni a piedi parte della dorsale orobica».
Dalla sua camera mancano i documenti, compreso il passaporto con la doppia cittadinanza, italiana e russa.
«Si interessa di diplomazia e politica, a scuola, il liceo Nervi di Morbegno, frequenta un corso di dibattito rivolto agli studenti di quinta, nonostante lui sia in terza, è rimasto sconvolto dalla guerra in Ucraina ed è stato più volte in Russia a trovare i nonni. Non mi stupirebbe se davvero avesse cercato di varcare i confini dell’Italia. Non certo però per unirsi ai combattenti, lui è un pacifista».
Suona il sassofono nella banda della scuola e di Colico, studente modello...
«È appassionato di storia, geografia, arte e filosofia. Ultimamente però faceva più fatica a scuola, c’era stato qualche brutto voto, subito recuperato e noi certo non glielo avevamo fatto pesare».
Un altro appello.
«Cucciolo torna a casa, io, la mamma, la tua sorellina ti aspettiamo. Non è successo nulla».