Corriere della Sera

«Era sconvolto per la guerra, ultimament­e faceva fatica a scuola Quei posti li conosce bene»

Il papà: non mi stupirebbe se avesse provato a lasciare l’Italia

- di Barbara Gerosa

«Mio figlio è un ragazzo profondo, più maturo della sua età. Tende a riflettere molto sulle cose e non ha mai dato segni di possibile disagio. Non ci sono state liti, la sera prima di allontanar­si aveva pianificat­o con il nonno le tappe della prossima vacanza estiva in Val d’Aosta. Era sereno, non riusciamo a comprender­e cosa possa essere accaduto». Sono trascorsi sei giorni dalla scomparsa di Edoardo Galli, 17 anni il prossimo mese: uscito dalla sua abitazione di Colico lo scorso giovedì per andare a scuola, in classe non è mai arrivato. A nulla al momento sono servite le ricerche e gli appelli dei genitori, Alessandro e Natalia.

Quando lo avete visto l’ultima volta?

«Giovedì mattina, ha salutato la mamma, ha presso lo zaino ed è andato in stazione. Solo dopo abbiamo scoperto che in realtà è salito su un treno diretto a Milano», racconta papà Alessandro.

Una felpa, pantaloni, scarpe da ginnastica. Non un abbigliame­nto da montagna, eppure i soccorrito­ri lo hanno cercato a lungo nei boschi della Valsassina.

«Aveva fatto ricerche col computer su come sopravvive­re in alta quota senza acqua o cibo, inoltre se ne è andato portandosi via un sacco a pelo. Alla scuola alberghier­a di Casargo aveva frequentat­o per due anni corsi estivi di musica, conosce bene i sentieri della zona, dove abbiamo fatto numerose escursioni insieme».

Sabato lo avrebbero visto seduto su una panchina lungo un sentiero del monte Suchello, nella Bergamasca.

«Edoardo è sportivo, gioca a golf, è un gran camminator­e. Non ci sentiamo di escludere nulla, ma ci sembra improbabil­e che possa aver percorso in soli due giorni a piedi parte della dorsale orobica».

Dalla sua camera mancano i documenti, compreso il passaporto con la doppia cittadinan­za, italiana e russa.

«Si interessa di diplomazia e politica, a scuola, il liceo Nervi di Morbegno, frequenta un corso di dibattito rivolto agli studenti di quinta, nonostante lui sia in terza, è rimasto sconvolto dalla guerra in Ucraina ed è stato più volte in Russia a trovare i nonni. Non mi stupirebbe se davvero avesse cercato di varcare i confini dell’Italia. Non certo però per unirsi ai combattent­i, lui è un pacifista».

Suona il sassofono nella banda della scuola e di Colico, studente modello...

«È appassiona­to di storia, geografia, arte e filosofia. Ultimament­e però faceva più fatica a scuola, c’era stato qualche brutto voto, subito recuperato e noi certo non glielo avevamo fatto pesare».

Un altro appello.

«Cucciolo torna a casa, io, la mamma, la tua sorellina ti aspettiamo. Non è successo nulla».

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