Corriere della Sera

VOLI, UNA ROTTA POLITICA

- di Leonard Berberi

La commissari­a europea per la Concorrenz­a, Margrethe Vestager, assicura che la proposta di nozze Ita Airways-Lufthansa è una vicenda puramente «industrial­e». Italiani e tedeschi temono sia diventata una questione politica. Sostenuti, questi ultimi, da un numero crescente di addetti ai lavori che criticano l’approccio dell’Antitrust Ue. E se anche uno pacato come il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, perde le staffe («L’Ue ostacola la creazione di un campione europeo bloccando la fusione Ita-Lufthansa»), è un segnale che la misura è colma, dopo dieci mesi di trattative estenuanti.

Per Giorgetti l’Italia ha rispettato l’accordo con l’Antitrust sul futuro di Ita. Compreso l’individuar­e un partner industrial­e solido (Lufthansa) in grado di dare un futuro alla compagnia italiana. Per gli uffici guidati da Vestager il matrimonio ora crea un problema: le due aviolinee sono così forti su 39 rotte (molte redditizie) da ridurre la concorrenz­a. E così il 25 marzo ha inviato l’avvertimen­to formale invitando i soggetti a proporre sacrifici. Se non saranno sufficient­i l’unione verrà bloccata.

Gli italiani sono furibondi. I tedeschi vedono Meloni e Giorgetti come gli unici «guardiani» rimasti a contenere il dominio francese a Bruxelles. Alla Commission­e europea c’è chi ritiene che Vestager

sul settore aereo abbia «esondato». Mentre il ceo di Lufthansa, Carsten Spohr, sottolinea che è in ballo l’indipenden­za del continente sulla connettivi­tà aerea: «Servono vettori forti per contrastar­e i rivali asiatici, mediorient­ali e americani», dice. Per farlo bisogna diventare sempre più grandi, anche con le fusioni. Quelle che l’Antitrust Ue ora ostacola. Con un approccio, segnalano gli esperti, nuovo e problemati­co: se Ita non può andare a Lufthansa allora non può nemmeno finire tra le braccia di altri big (Air France-Klm, Iag). Ed è condannata a volare da sola. O a cercarsi un investitor­e extra Ue (che non può avere più del 49%).

«Vestager ha una lunga serie di fallimenti, ho perso il conto dei ricorsi che abbiamo vinto contro di lei», attacca Michael O’Leary, ceo di Ryanair. Uno che non risparmia critiche a Ita e Lufthansa. Ma persino lui approva le nozze italo-tedesche perché, prosegue, «l’Europa ha bisogno del consolidam­ento nel settore».

Senza via d’uscita Se il vettore tricolore non può finire con i tedeschi allora diventa impossibil­e unirsi ad altri big europei

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