Confindustria alla conta Garrone e Orsini a caccia dei voti di Gozzi
L’imprenditore ligure pronto al ricorso. Decisive Eni ed Enel
Si definiscono i giochi per l’elezione del successore di Carlo Bonomi alla presidenza di Confindustria. Per i due candidati, Edoardo Garrone (Erg) ed Emanuele Orsini (Sistem Costruzioni e Tino Prosciutti) il punto è prima di tutto intercettare i voti dei sostenitori di Antonio Gozzi, ormai escluso dalla corsa. Oltre ai consensi delle partecipate pubbliche, da Eni a Enel.
Prima di fare la conta dei voti in movimento, però, va fatto presente che lo stesso Gozzi continua a essere determinato a portare avanti ricorsi. Prima di tutto all’interno dell’organizzazione, indirizzati ai probiviri. I «saggi» dell’organizzazione hanno in più occasioni sottolineato di avere agito informando costantemente i probiviri stessi, pare dunque difficile che questi ultimi possano mettere in discussione le procedure e le decisioni fin qui adottate. Ambienti vicini allo stesso Gozzi fanno capire che la possibilità di un ricorso alla giustizia ordinaria (il tribunale amministrativo) è tutt’altro che escluso. Ieri sera Gozzi ha incontrato i probiviri di Confindustria alle 18.30 e a tarda sera il confronto era in corso.
Detto questo, veniamo a come si stanno muovendo le territoriali e le associazioni vicine allo stesso Gozzi. Napoli (dove ieri si è tenuto un consiglio generale) e Benevento sarebbero pronte a supportare ogni azione del presidente di Federacciai, ma in caso si trovassero a dover scegliere tra Garrone e Orsini, sceglierebbero il secondo. La territoriale Veneto est (la seconda del sistema dopo Assolombarda) starebbe orientando i suoi dieci voti verso Orsini. Un patrimonio importante di consensi visto che i membri del consiglio generale sono in tutto 187. Stessa cosa per Varese. Confindustria Brescia starebbe decidendo l’orientamento da tenere mentre Bergamo dividerebbe i suoi sei voti tra Garrone e Orsini (il condizionale è d’obbligo). Tra le categorie, a dovere decidere è anche Farmindustria (schierata per Gozzi) e Federchimica (dove i consensi per Gozzi avevano superato di misura quelli per Garrone).
Nel frattempo sono stati depositati i programmi illustrati da Garrone e Orsini lo scorso 21 marzo. In quello di Orsini da segnalare il forte riferimento proprio all’industria farmaceutica, al settore delle costruzioni con l’Ance e anche alle «legittime rivendicazioni delle nostre associazioni di sistema anche sul contratto dei servizi». Di recente si è creata in Confindustria una nuova federazione, la prima dei servizi — Confindustria professioni e management — che riunisce Assoconsult e Oice (la consulenza manageriale e ingegneristica). Tra le aspirazioni dell’associazione la nascita di un contratto su misura (ora le varie società di consulenza utilizzano quello dei metalmeccanici o del commercio).
Tornando ai programmi,in quello di Garrone viene esplicitata l’esigenza del passaggio al nucleare. Orsini sottolinea la necessità di ottenere nuovi incentivi a sostegno degli investimenti e fa una critica l’«approccio restrittivo» dell’Ai Act europeo: «potrebbe comportare seri ostacoli agli investimenti». Molti per la verità i punti di accordo. A partire dalla necessità di potenziare la sede di Bruxelles. Nelle conclusioni domina il fair
play. Garrone: «Se verrò eletto, non ci saranno né vincitori né vinti. Se non venissi eletto garantirei collaborazione». Buon auspicio per la ripartenza.