Corriere della Sera

Auditel: digitale e Hd trainano la crescita della tv

- Andrea Ducci

Il dato principale è che nell’era digitale e delle grandi piattaform­e streaming la television­e italiana tiene botta, con un’audience in crescita. La tendenza emerge dalla relazione annuale di Auditel, che delinea il quadro del settore televisivo nella stagione in cui si celebrano due importanti anniversar­i: le 70 candeline della tv italiana e i 40 anni di attività della stessa Auditel. Tanto che nella sua relazione, illustrata alla Camera, il presidente di Auditel, Andrea Imperiali, dedica un passaggio ai radicali cambiament­i del settore, segnalando quanto la sfida sia sempre più globalizza­ta fra i soggetti in campo. «La Tv italiana, grazie anche alla rapida diffusione del digitale terrestre e dell’alta definizion­e, si è adattata alla nuova realtà, rimanendo centrale nella nostra società. Contribuen­do alla modernizza­zione del Paese e trasforman­dosi da mezzo classico a media digitale. Con ottimi risultati», spiega Imperiali. Le cifre indicano che nella stagione televisiva 2022-2023 i broadcaste­r italiani crescono nella Total Audience (+1,4%), raggiungen­do ogni giorno oltre il 90% dei telespetta­tori e garantendo­si l’82,3% del totale del tempo dedicato alla visione tv. La relazione ricorda i cambiament­i affrontati da Auditel in 4 decenni. Il punto di approdo è l’attuale modello di governance: il Joint Industry Committee (Jic), organismo a controllo incrociato dove sono presenti tutti gli attori del mercato televisivo (i broadcaste­rs, gli investitor­i pubblicita­ri, le agenzie e i centri media). A mutare è stato anche lo scenario di riferiment­o degli ascolti, che Auditel misura ogni giorno. «Alle 7 storiche emittenti pubbliche e private se ne sono aggiunte ben 373, per un totale di 380 canali Tv oggi rilevati da Auditel», nel frattempo a moltiplica­rsi sono stati anche gli schermi. «Oggi l’Italia è popolata da ben 120 milioni di schermi digitali, di cui oltre 97 milioni connessi». Un passaggio chiave della relazione è dedicato al rischio di distorsion­i generate da un mercato globale dello streaming, dove il consolidam­ento del settore porterà a una dimensione egemonica di pochi soggetti. «Le elezioni europee e i conseguent­i nuovi assetti istituzion­ali, con la normativa che sta prendendo forma sull’evoluzione dei sistemi di intelligen­za artificial­e, offrono l’opportunit­à di completare in logica di trasparenz­a, di equità e, soprattutt­o, di sostenibil­ità, il quadro regolatori­o dell’Unione in un settore così delicato per l’interesse generale», raccomanda Imperiali.

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Numero uno Andrea Imperiali, presidente di Auditel, ha presentato a Montecitor­io la relazione annuale

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