Fondazione Crt, il patrimonio investito supera 3,6 miliardi
Fondazione Crt chiude il primo bilancio dell’era Palenzona aumentando le erogazioni grazie alle buone cedole, ma soprattutto grazie a una buona gestione della fiscalità. Nel 2023, infatti, l’ente torinese ha visto i dividendi crescere del 28% a quota 138,9 milioni di euro, rispetto ai 108,4 milioni dell’esercizio 2022 (principalmente grazie al miglioramento dei flussi da parte di Unicredit e Mundys). «Certo, lo scorso anno è stato segnato dall’andamento positivo dei titoli del settore bancario, ma ricordiamo i lunghi periodi di vacche magre senza o con scarsi dividendi, in un contesto di tassi sottozero. I numeri del 2023 sono positivi anche al netto della crescita dei dividendi, frutto di una gestione dinamica ma al tempo stesso prudente», ha commentato il presidente Fabrizio Palenzona. Ben 16,5 milioni in più rispetto al 2022 arrivano da benefici fiscali cui l’ente riesce ad accedere grazie alla gestione in house dei propri investimenti. Dal 2021 questo meccanismo ha fruttato 38 milioni. Al territorio perciò Fondazione Crt ha distribuito l’anno scorso oltre 71 milioni. Il fondo di stabilizzazione è stato incrementato di 11,2 milioni e ammonta a 169 milioni di euro. Il 2023 si è così chiuso con un avanzo di 121 milioni mentre il patrimonio netto si è irrobustito a 2,5 miliardi (+6,6%) con quello investito che supera invece i 3,6 miliardi a valori di mercato. «La tutela del patrimonio è il primo obbligo degli amministratori per assicurare, nel tempo, il servizio al territorio», ha detto Palenzona.