Si dimette il preside minacciato sui social Il governo: solidarietà
Minacciato di morte per avere chiesto a un’allieva di togliersi il velo islamico e rispettare così la legge, il preside del liceo Maurice Ravel di Parigi si è dimesso evocando con i colleghi «ragioni di sicurezza dopo quello che è successo nelle ultime settimane».
Il 28 febbraio scorso il preside aveva chiesto a un’allieva che si trovava nel cortile della scuola di togliersi il velo, e due giorni dopo lei lo ha denunciato accusandolo di averla presa per un braccio e strattonata.
È partita subito una campagna di odio nei social media, e l’uomo ha subito insulti e minacce di morte.
La ministra dell’istruzione, Nicole Belloubet, era andata sul posto per mostrare solidarietà al preside e agli insegnanti e per difendere il principio della laicità nella scuola, protetto dalla legge approvata tra molte polemiche nel 2004.
L’inchiesta avviata dopo la denuncia dell’allieva ha portato all’archiviazione del caso, e secondo la giustizia il preside non l’ha strattonata, ma le minacce sono continuate e l’uomo preferisce ora abbandonare l’incarico. Uno degli autori delle minacce, un 26enne, è stato arrestato e verrà processato a Parigi il 23 aprile.
Le dimissioni del preside sono una grave sconfitta, dal punto di vista simbolico, per le autorità. Dopo gli omicidi dei professori Samuel Paty (16 ottobre 2020) e Dominique Bernard (13 ottobre 2023) a opera di terroristi islamici, il governo è deciso a fare della scuola il terreno della difesa dei valori della République, e il premier Gabriel Attal ha più volte dichiarato che la scuola è la
sua priorità.
Il preside dimissionario è stato invitato ieri da Attal a Matignon, sede del primo ministro. In questo contesto, circa cinquanta scuole di Parigi hanno subito nelle ultime ore minacce di attentati terroristici, attraverso la violazione dei sistemi digitali interni, quelli di solito usati da insegnanti e allievi per gestire le informazioni sui voti e le interrogazioni.