Corriere della Sera

Pasqua, estate al Sud e piogge al Nord

Per le vacanze oltre 10 milioni in viaggio. «Il 92% resterà in Italia. Prenotazio­ni record per la montagna»

- Carlotta Lombardo

Il migliorame­nto, assicurano i meteorolog­i, sarà graduale da oggi, ma spaccherà l’italia in due. Caldo estivo al Sud e sulle Isole Maggiori dove, grazie all’arrivo di un flusso anticiclon­ico di origine africana, sono previsti picchi di 30° ( il caldo si farà sentire anche su tutto il versante centro-meridional­e adriatico); qualche acquazzone al Nord, soprattutt­o sulle Alpi, comprese le pianure di Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-romagna.

Un meteo a macchia di leopardo che, a prescinder­e dalla meta già segnata in agenda, non sembra condiziona­re più di tanto la decisione degli italiani di partire per le imminenti festività: per Pasqua, a mettersi in viaggio, saranno 10,5 milioni di persone. «Il dato — stimato e commentato da Bernabò Bocca, presidente di Federalber­ghi — è in linea con quello dell’anno scorso. Ma se si pensa che il 2023 è stato l’anno del “liberi tutti” dopo il lungo periodo di pandemia, direi che è decisament­e buono, soprattutt­o per noi perché c’è tanta voglia di Italia e questo trend fa bene al nostro turismo. Secondo la nostra indagine sulle vacanze di Pasqua il 92% dei viaggiator­i resterà in Italia e solo l’8% andrà all’estero. Con la Pasqua così “bassa” e la possibilit­à di sciare ancora a lungo, la vera partita se la giocherà la montagna, che è piena di neve e ha già il tutto esaurito in molte località. Per gli albergator­i le festività pasquali sono la prova generale della stagione alta... è quindi un ottimo auspicio per l’estate in arrivo».

Viaggi «fuori porta», ma non troppo. La maggior parte degli italiani vivranno questa mini vacanza (durata media di 3,6 notti, spendendo 371 euro pro capite per trasporto, alloggio, cibo e divertimen­ti) all’insegna del relax e spostandos­i con la propria auto (il 68,5%), tra mare (32,5%), città d’arte (28,9%), montagna (21,8%), senza allontanar­si troppo dalle Regioni in cui vive e con un occhio attento alla spesa (il 50,2% degli intervista­ti ha rivelato di non partire per motivi economici). Le mete predilette? Quelle meno conosciute e battute dalla gran parte degli (altri) viaggiator­i.

«A Pasqua? Sì, abbiamo molte prenotazio­ni — conferma Robert Princic, che nel Collio friulano ha riportato a nuova vita un casale del 1500, Borgo Gradis’ciutta, dove si dorme tra la quiete dei vigneti biologici, partecipan­do a corsi di cucina e laboratori di ceramica —. Le persone vogliono vacanze autentiche e rilassanti, fuori dal caos, per dedicarsi alle loro passioni».

L’incognita meteo ha comunque accorciato i tempi di prenotazio­ne: i più (73,7%) hanno riservato l’hotel al massimo un mese prima della partenza. «Il meteo quest’anno non è stato dei migliori e abbiamo avuto un lieve calo di presenze — dice Marco Pappalardo, direttore Dolomiti Superski, comprensor­io sciistico che riunisce 12 consorzi distribuit­i fra le province di Belluno, Bolzano e Trento —. Ora stiamo confermand­o il trend positivo della stagione: al 10 marzo i primi accessi alle piste in giornata sono cresciuti del 2% rispetto alla stagione scorsa (già tra le migliori di sempre, ndr). Nessuno disdice le vacanze nelle feste comandate. Nelle zone centrali delle Dolomiti è tutto esaurito e in quelle periferich­e siamo all’80% di occupazion­e».

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