Corriere della Sera

Il disappunto del ministro degli Esteri per la scelta del tribunale. Schlein: uno schiaffo Opposizion­i, ira contro Budapest Tajani: politicizz­are non aiuta

- di Marco Cremonesi

Di nuovo in catene. Respinta la richiesta di arresti domiciliar­i. Ilaria Salis, dopo 13 mesi di detenzione, rimarrà in carcere. Ma la decisione e le immagini che arrivano da Budapest non piacciono neanche a destra, nemmeno a Fratelli d’italia: il partito della premier è azionista di peso in Ecr, l’eurogruppo che sembra il più probabile approdo di Fidesz, il partito del presidente ungherese Viktor Orbán.

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani (FI) non nascondo il disappunto: « Il giudice non ha voluto concedere i domiciliar­i, secondo me sbagliando». Però, «politicizz­are questa vicenda non fa bene alla detenuta » . Un riferiment­o ai rappresent­anti dell’opposizion­e che hanno partecipat­o ieri all’udienza di Ilaria Salis. A Budapest c’erano infatti l’ex presidente della Camera Laura Boldrini e Sandra Zampa (Pd), Nicola Fratoianni e Ilaria Cucchi ( Avs), Ivan Scalfarott­o ( I v). I l gruppo i taliano, con anche una delegazion­e di Giuristi democratic­i, il fumettista Zerocalcar­e e alcuni amici di Salis è stato anche intimidito da alcuni ungheresi, forse amici dell’uomo per la cui aggression­e Salis è in carcere.

Molto dura la segretaria pd Elly Schlein. I fatti di ieri sono « uno schiaffo irricevibi­le ai diritti di una persona detenuta, di una nostra connaziona­le. Ci aspettiamo che il governo di Giorgia Meloni reagisca, subito » . Il Pd starebbe ragionando sulla possibilit­à di candidare l’insegnante monzese alle prossime Europee, nonostante il profilo politico assai diverso. Ma dal M5S Marco Pellegrini ritiene che «le si farebbe un danno, perché deve avere la possibilit­à di difendersi».

Per Matteo Renzi « Giorgia Meloni deve essere realmente patriota e spiegare a Orbán che o l’ungheria rispetta la regole dello stato di diritto o nessun euro delle tasse degli i t ali ani deve f i nire a Budapest » . Mentre i l sindaco di Monza Paolo Pilotto, che insegna nello stesso liceo che frequentò Salis, ha parlato della « grave preoccupaz­ione che i rappresent­anti della comunità cittadina hanno manifestat­o» sul trattament­o di Salis.

Il centrodest­ra invita a non caricare politicame­nte la vicenda. Per il viceminist­ro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto ( FI) « Ilaria Salis condotta in vincoli in Ungheria non è uno schiaffo al governo italiano. Piuttosto, alla presunzion­e di non colpevolez­za». Sisto non ha difficoltà ad ammetterlo: « Sappiamo che in Ungheria esiste una concezione molto più afflittiva della custodia cautelare rispetto all’italia » . Il presidente di Noi moderati Maurizio Lupi ritiene che « come Stato dobbiamo farci sentire perché vengano rispettati i suoi diritti. E per questo c hi e di a mo c he

vengano rispettati anche in Ungheria».

Da FDI, il capogruppo al Senato Lucio Malan dice « noi siamo contrari a questi tipi di trattament­o » ma « il governo si è mosso per ottenere il rispetto dei diritti umani». Il res ponsabile organizzaz­ione del partito, Giovanni Donzelli aggiunge che « spetta a noi cercare di difendere i nostri concittadi­ni a prescinder­e da qualunque comportame­nto. Non mi sento di assolvere automatica­mente Salis, però è una cittadina italiana e il governo farà tutto i l possibile per difenderla » . Gelido il leghista Rossano Sasso: « Non chiamiamol­a più maestra Ilaria Salis per rispetto dei docenti italiani. Pluripregi­udicata in Italia, tantissime denunce, condannata in via definitiva, non la vo r r e i come maestra per i miei figli».

Il giudice non ha voluto concedere gli arresti domiciliar­i, secondo me sbagliando Antonio Tajani

Il governo reagisca È uno schiaffo irricevibi­le ai diritti di una persona detenuta Elly Schlein

Non assolvo Ilaria Salis, ma spetta a noi cercare di difendere i nostri concittadi­ni Giovanni Donzelli

La delegazion­e

In Ungheria un gruppo di parlamenta­ri italiani: Boldrini, Zampa, Cucchi Fratoianni e Scalfarott­o

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Ungheria I parlamenta­ri ieri a Budapest per Ilaria Salis: da sinistra, Sandra Zampa; Ivan Scalfarott­o; Ilaria Cucchi; uno degli avvocati ungheresi di Salis, Gyene Balint; Nicola Fratoianni e Laura Boldrini
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