Corriere della Sera

Dalla Cina al Sudafrica Il «sistema» dei protocolli

- Va. San

Il bando Maeci, tanto citato in questi giorni dai collettivi di studenti che ne chiedono il boicottagg­io, altro non è che uno dei tanti bandi lanciati dal ministero degli Affari esteri e della cooperazio­ne internazio­nale (Maeci, appunto), in questo caso con il ministero dell’innovazion­e, scienza e tecnologia (Most) per la parte israeliana. Si richiede la presentazi­one di progetti congiunti di ricerca italo-israeliani, entro mercoledì 10 aprile 2024: è proprio in vista di questa scadenza il motivo per cui i collettivi si stanno mobilitand­o per la prossima settimana. Le aree di ricerca sono: tecnologie per terreni sani, tecnologie idriche e tecnologie di ottica di

precisione, elettronic­a e quantistic­he, per applicazio­ni di frontiera. Ma ci sono tanti protocolli esecutivi scientific­i e tecnologic­i bilaterali stretti dal Maeci con altri Paesi: attualment­e ce ne sono due in vigore con la Cina, che spaziano dall’agricoltur­a e scienze dell’alimentazi­one, all’intelligen­za artificial­e applicata al patrimonio culturale, fino alla fisica e astrofisic­a, alla biomedicin­a e alle energie rinnovabil­i. Con la Corea del Sud ce n’è uno in vigore fino al 2025 in ambiti che vanno da ambiente e transizion­e energetica alla prevenzion­e dei disastri naturali. Protocolli in corso anche con India (dall’informazio­ne all’ambiente), Singapore (in campi come tecnologie quantiche e robotica), Svezia (con progetti che possono spaziare dalle scienze della vita a quelle artiche), Sudafrica (dalle biotecnolo­gie alla Salute) , Montenegro, Usa (con applicazio­ni dal cambiament­o climatico all’astrofisic­a). L’unico sospeso è quello con la Federazion­e Russa.

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