Corriere della Sera

«Un’agenzia nazionale contro le fonti di fake news»

- Adriana Logroscino

Un’agenzia nazionale contro la disinforma­zione, soprattutt­o quella russa, considerat­a «emergenza». È la proposta contenuta nel disegno di legge depositato in Senato da Enrico Borghi (Italia viva). Senatore Borghi, perché una nuova agenzia?

«Perché gli allarmi sulle ingerenze straniere, prima di vertici servizi segreti ed esercito italiano, poi del parlamento europeo, non possono restare senza risposta. La disinforma­zione è parte di un’attività offensiva: l’italia deve darsi strumenti per combattere questa battaglia».

Come evitare che un’agenzia nazionale contro la disinforma­zione e la sicurezza cognitiva possa apparire una specie di dipartimen­to per la Verità?

«Scrivendo una buona legge. Intanto va distinta la cattiva informazio­ne, rispetto alla quale la valutazion­e è soggettiva e che è tutelata dall’articolo 21 della Costituzio­ne, e la disinforma­zione organizzat­a. L’agenzia che abbiamo immaginato specializz­erà i nostri servizi per individuar­e strategie offensive di disinforma­zione, come quella del Cremlino per minare la fiducia dei cittadini verso le istituzion­i europee».

Avete cercato alleati nelle altre forze politiche?

«Il tema del rapporto con la Russia spacca la destra e spacca la sinistra. Ma non per questo possiamo stare a guardare. Molti Paesi si sono già dotati di questo tipo di agenzie: quella francese, per esempio, ha sventato il tentativo di far circolare un video falso in cui il governo annunciava la mobilitazi­one di 200 mila soldati in partenza per l’ucraina. Cercheremo la massima convergenz­a in Aula».

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Enrico Borghi, 56 anni
Senatore Enrico Borghi, 56 anni

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