«Un’agenzia nazionale contro le fonti di fake news»
Un’agenzia nazionale contro la disinformazione, soprattutto quella russa, considerata «emergenza». È la proposta contenuta nel disegno di legge depositato in Senato da Enrico Borghi (Italia viva). Senatore Borghi, perché una nuova agenzia?
«Perché gli allarmi sulle ingerenze straniere, prima di vertici servizi segreti ed esercito italiano, poi del parlamento europeo, non possono restare senza risposta. La disinformazione è parte di un’attività offensiva: l’italia deve darsi strumenti per combattere questa battaglia».
Come evitare che un’agenzia nazionale contro la disinformazione e la sicurezza cognitiva possa apparire una specie di dipartimento per la Verità?
«Scrivendo una buona legge. Intanto va distinta la cattiva informazione, rispetto alla quale la valutazione è soggettiva e che è tutelata dall’articolo 21 della Costituzione, e la disinformazione organizzata. L’agenzia che abbiamo immaginato specializzerà i nostri servizi per individuare strategie offensive di disinformazione, come quella del Cremlino per minare la fiducia dei cittadini verso le istituzioni europee».
Avete cercato alleati nelle altre forze politiche?
«Il tema del rapporto con la Russia spacca la destra e spacca la sinistra. Ma non per questo possiamo stare a guardare. Molti Paesi si sono già dotati di questo tipo di agenzie: quella francese, per esempio, ha sventato il tentativo di far circolare un video falso in cui il governo annunciava la mobilitazione di 200 mila soldati in partenza per l’ucraina. Cercheremo la massima convergenza in Aula».