Corriere della Sera

Il monito di Crosetto sulla Russia «Più prudenza, abbassiamo i toni»

Il ministro della Difesa: male l’interventi­smo. Tajani: attenzione al linguaggio bellico

- Virginia Piccolillo

«Ogni parola deve essere ponderata, ogni virgola deve essere di piombo». Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, invita alla cautela nell’agitare lo spettro di un imminente contagio della guerra russa all’ucraina ai Paesi della Nato. E, dopo gli allarmi lanciati da alcuni partner europei, dal Corriere lancia un monito a mantenere toni moderati su ciò che avviene sul fronte orientale.

«La situazione è complicata: c’è una nazione, la Russia, che è entrata in un’altra con i carrarmati. E, se l’ha già fatto, può decidere di farlo ancora. Ma non è diversa da quella di un mese fa o di tre mesi fa», assicura il ministro della Difesa, gettando acqua sul fuoco sull’allarme suscitato dalla notizia che per due volte in 24 ore aerei Eurofighte­r italiani si sono levati in volo dalla base polacca di Malbork per intercetta­re aerei russi sul Mar Baltico: «Quasi ogni giorno aerei si alzano vicino al confine. È anche un modo per controllar­e la situazione e prendere informazio­ni».

Eppure il clima di tensione è stato scandito negli ultimi tempi da un crescendo di dichiarazi­oni allarmate. Prima il presidente Emmanuel Macron e i suoi ripetuti annunci che la Francia è pronta a inviare truppe in Ucraina. Poi il monito del presidente lettone, Edgard Rinkevics ai Paesi europei a «reintrodur­re la leva obbligator­ia e aumentare la spesa per la difesa riportando­la ai livelli della Guerra Fredda» per contrastar­e la minaccia russa. Nel frattempo gli avvertimen­ti svedesi, britannici, romeni, tedeschi e di alti funzionari della Nato che hanno preceduto l’allerta del ministro della Difesa danese Troels Lund Poulsen sulla «possibilit­à che la Russia possa mettere alla prova la clausola di mutua difesa della Nato». E infine Donald Tusk che ha invitato a considerar­e che «siamo in un’era prebellica in cui ogni scenario è possibile».

Nessuna edulcorazi­one, da parte del governo italiano, di un «clima difficile e di una intensità sempre maggiore» dell’offensiva russa. In una situazione in cui «l’ucraina ha bisogno ancora di quello che chiede dall’inizio: tutti i mezzi utili a difendersi», spiega Crosetto. Convinto che con «superficia­lità» all’inizio si sia perso troppo tempo, invece di fare di tutto per bloccare del tutto l’avanzata russa e risolvere la situazione invece di procrastin­arla. «Dateci i missili Atacms» ha implorato ancora ieri il presidente ucraino Volodymir Zelensky. Nel frattempo sono stati uccisi 537 bambini. Altri 1.273 sono stati feriti e circa 20 mila sono stati deportati in Russia. E tuttavia, mette in guardia il ministro, «i governi dovrebbero essere più moderati e distaccati. Questo non è un argomento per scaldare gli animi. Invece c’è un interventi­smo sia tra i pacifisti che tra gli stessi interventi­sti che non va bene». Sul perché Crosetto ha pochi dubbi: «Il problema è che le campagne elettorali accelerano questo tipo di meccanismi. Sono questioni che vanno affrontate con razionalit­à e nel silenzio. Ma c’è troppa gente che vuole alzare il livello dello scontro».

Concorda con la necessità di abbassare i toni anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. «Bisogna fare attenzione a non adoperare un linguaggio bellico, neppure per parlare di economia di guerra. Noi non siamo in guerra con la Russia e non invieremo militari a combattere in Ucraina». Insomma, «bisogna calmare le acque». E invece, annota con preoccupaz­ione, «quello che manca sono anche dichiarazi­oni prudenti».

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Ministro Guido Crosetto, 60 anni, è il titolare della Difesa

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