Corriere della Sera

La Juve sprofonda

Marusic castiga Allegri nel recupero, per Max 7 punti (una sola vittoria) in 9 partite Battuta anche dalla nuova Lazio di Tudor Ora la Champions non è più garantita

- Di Alessandro Bocci

La Juve sprofonda dentro una crisi che non ha più confini. La rete di Marusic all’ultimo respiro di una partita tutt’altro che indimentic­abile premia il coraggio della Lazio, rivoluzion­ata da Tudor negli uomini e nei principi e boccia la Signora. I numeri dei bianconeri sono spietati: una vittoria nelle ultime 9 partite, nel recupero contro il Frosinone, con appena 7 punti racimolati e ben 4 sconfitte. Come Lippi nella stagione ’98-99 quando il tecnico campione del mondo rassegnò le dimissioni.

Una media da retrocessi­one per una squadra che negli ultimi 70 giorni è precipitat­a all’inferno. Il 21 gennaio, dopo il 3-0 contro il Lecce in trasferta, sognava lo scudetto e adesso rischia di perdere il terzo posto: se il Bologna quarto domani dovesse battere la Salernitan­a ultima,

Thiago Motta arriverebb­e a due punti da Allegri. Una caduta verticale.

Max sceglie il modo peggiore per festeggiar­e le 500 panchine in serie A, infilato dall’incornata di Marusic, che sfrutta il cross di Guendouzi e brucia il debuttante Sekulov alla fine di una partita da 0-0. «Non si può prendere un gol così a 10 secondi dalla fine», sbotta l’allenatore bianconero che per arginare la caduta verticale prova a infondere fiducia. «Il momento non è facile, ma ne verremo fuori. Dobbiamo centrare l’obiettivo Champions e lo centreremo».

Allegri non rischia ma è necessaria una scossa immediata, già nelle prossime due partite allo Stadium, martedì in Coppa Italia, sempre con la Lazio e con la Fiorentina domenica sera. Perché così non va. La squadra, sul più bello, si è sgonfiata e non sa più ritrovare la strada maestra. Anche all’olimpico è troppo passiva e regala a Tudor, ex innamorato ma spietato, una grande partenza. I tifosi, quasi ottomila, alla fine fischiano infuriati e chiamano i giocatori a raccolta sotto lo spicchio di curva Sud a loro dedicato. Un confronto delicato, una situazione pesante.

La Lazio gode. Il nuovo allenatore rivoluzion­a la squadra spedendo in panchina tre grossi calibri, il capitano Immobile, il mago Luis Alberto e il mastino Guendouzi, che entreranno per l’assalto finale. I biancocele­sti difendono a 4 e attaccano a 3 con il cecchino Marusic pendolo sulla corsia destra, Felipe Anderson accentrato, Kamada che si abbassa, Pedro e Zaccagni agili dietro Castellano­s. Calcio fluido e ritmo alto. Anche Allegri prova a sorprender­e, rilanciand­o De Sciglio dopo 11 mesi e puntando sul 4-3-3, ma i bianconeri sono fuori fase, spenti e imprecisi. Szczesny rischia un rigore e rimedia due minuti dopo con un balzo sul sinistro di Felipe. La Juve si sveglia prima dell’intervallo, grazie a Chiesa: il suo destro angolato costringe Mandas ad allungarsi.

Nella ripresa Max inserisce Iling-junior e Mckennie e torna al 3-5-2. La Juve costruisce un’altra occasione con Cambiaso, ma troppo in fretta ripiega su se stessa. Bremer salva su Marusic, Rugani devia il tiro di Luis Alberto. L’ultimo assalto della Lazio è quello giusto. La Juve rischia di affogare.

 ?? ?? Decisivo Adam Marusic, montenegri­no, 31 anni, centrocamp­ista della Lazio, beffa la Juve con un colpo di testa (Ansa)
Decisivo Adam Marusic, montenegri­no, 31 anni, centrocamp­ista della Lazio, beffa la Juve con un colpo di testa (Ansa)

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