Corriere della Sera

Toro «squadra tosta», Europa vicina

Rigore di Sanabria, Monza k.o. Cairo: «C’è un grande spirito di gruppo». Galliani: «Penalizzat­i dall’arbitro»

- di Mirko Graziano

TORINO Toro e Monza erano scese in campo con il Napoli di fatto nel mirino dopo la sconfitta interna degli azzurri, a pranzo, contro l’atalanta. Vera e propria bagarre nella corsa a Europa League e Conference. Ne approfitta la banda Juric che vince grazie al calcio di rigore (Pessina sbilancia Ricci a due passi da Di Gregorio) trasformat­o da Sanabria nel cuore del secondo tempo. Partita a lungo equilibrat­a, primo tempo bloccato, poi scintille nella ripresa, con occasioni da una parte e dall’altra, fino appunto al vantaggio granata e al cartellino rosso rimediato da un «imprudente» Pessina, che era stato appena ammonito in occasione del fallo da rigore: due gialli maturati fra l’altro sempre su Ricci. Da quel momento in poi solo Toro, con Di Gregorio decisivo più volte. «Vittoria importante, ci voleva, pesante – dice Urbano Cairo lasciando lo stadio–. Mi piace la compattezz­a di questo Toro, sente l’obiettivo. Anzi, a volte non dovrebbe nemmeno sentirlo troppo per evitare che venga magari il braccino». Si parla di Europa naturalmen­te, e intanto Milinkovic-savic porta a casa la quindicesi­ma gara senza subire reti, «segno appunto di una squadra tosta – continua il presidente granata –. Si aiutano tutti, fra i ragazzi c’è uno spirito molto bello. Ora pensiamo all’empoli, avanti gara dopo gara, e alla fine vedremo. La classifica mi piace, sono contento. Toro-monza era un crocevia importante, e lo abbiamo superato bene. Ci attendono otto gare tutte non banali. Manteniamo questo spirito». Dopo l’empoli è in programma il derby, «step by step» è il dribbling con sorriso di Cairo.

Sul fronte Monza, Palladino non parla. Si presenta allora Adriano Galliani: «Il nostro tecnico ha uno stato d’animo giustament­e di un certo tipo e preferisce il silenzio. Non siamo contenti della direzione di gara, ma va bene così. Non voglio polemizzar­e. Diciamo che i tre episodi-chiave ci sono girati male». Galliani si riferisce al rigore del Toro, all’espulsione di Pessina e a un presunto contatto in area granata (in pieno recupero) fra Mota e Lovato. Ivan Juric taglia corto: «Nelle ultime due partite con il Monza ci sono state cose mai viste. Oggi invece, tutto giusto».

Primo tempo decisament­e tattico, con Palladino che schiera un 4-2-3-1 di base, anche se Akpa Akpro va a uomo fisso su Vlasic. Solo conclusion­i sporche nella prima frazione, si cambia ritmo invece nella ripresa. Va altissimo Djuric, che di testa impegna Milinkovic. Risponde Buongiorno, sempre di testa, e Di Gregorio è plastico nella respinta. L’azione prosegue, Vlasic sfonda a sinistra e sfiora il palo con un potente diagonale. Al 7’, Zapata pesca Okereke in piena area: destro a girare, altra grande risposta del portiere brianzolo. Passano 5’ e Djuric incorna a lato di un niente: assist di Mota. Segna quindi il Toro, e poco dopo Pessina viene espulso. La gara si chiude con una fucilata di Zapata e una percussion­e di Sanabria: in entrambe le occasioni, è sempre Di Gregorio a spuntarla.

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Il paraguaian­o Antonio Sanabria, 28 anni, trasforma dal dischetto
(Lapresse) Rigore Il paraguaian­o Antonio Sanabria, 28 anni, trasforma dal dischetto

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