Così si bilancia la dieta anche a Pasqua
Per chi ha problemi di peso i pasti nei periodi di festa possono essere un momento difficile. Come evitare ansia e «danni»
Pasqua e Lunedì dell’angelo sono occasioni per stare in famiglia, in compagnia, magari fare qualche gita e sicuramente gustarsi a tavola i piatti della tradizione. Per chi deve controllare il peso o dimagrire, i giorni festivi rappresentano una «sfida», a volte vissuta con lo scoramento della rinuncia, altre volte con sensi di colpa (sempre sbagliati) che seguono le giornate di eccessi culinari. Il periodo di Pasqua è molto simile, a livello di carico calorico, a quello natalizio: il Venerdì Santo prima era un giorno di digiuno, ora è quello in cui si fa la «mangiata» di pesce, a Pasqua (e in seguito) via libera a carne, lasagne, colomba e il resto. Si è scivolati verso piatti più pesanti dal punto di vista dei grassi e delle proteine animali e gli eccessi durano tre giorni. Eppure alcune ricette tradizionali (la torta pasqualina, le uova con gli asparagi) sarebbero un po’ più leggere rispetto a quelle di altre festività.
C’è una via di mezzo giusta per affrontare i giorni pasquali senza troppe conseguenze sul peso (nè troppi rimpianti)?
«Iniziare con le verdure (anche un pinzimonio) fa in modo che il carico glicemico (si veda box in alto, ndr) complessivo del pasto sia inferiore — osserva Enzo Spisni, autore del libro “Siamo tutti intolleranti” (ed. Sonzogno), Direttore del laboratorio di Fisiologia traslazionale e Nutrizione presso l’università di Bologna, dove è professore associato —. Questo fa sì che le calorie che finiscono nel tessuto adiposo saranno meno, a parità di alimenti. L’altro consiglio che possiamo dare è quello di fare una camminata (tranquilla) subito dopo mangiato: anche questo riduce molto l’assorbimento delle calorie, perché queste si accumulano nel tessuto adiposo soprattutto quando la glicemia è alta. Camminare è un modo per abbassarla».
In questi giorni la tendenza è quella di mangiare più uova del solito è un problema?
«Sicuramente non per il peso e nemmeno per il colesterolo — afferma lo specialista —: le uova hanno una quantità calorica bassa e la colesterolemia (la quantità di colesterolo presente nel sangue, ndr) si modifica in un tempo lungo. Il valore non dipende solo dall’alimentazione (c’è anche una variabile genetica) e dal punto di vista della dieta conta come io abbia mangiato nell’ultimo mese. Ad esempio, nel periodo pasquale la colazione con l’uovo rispetto alla colazione con la colomba è preferibile».
La colomba è come il panettone, un dolce molto «sostanzioso», le uova di cioccolato sono meglio?
«È preferibile siano di cioccolato fondente, altrimenti sono quasi solo zucchero, allora saranno senz’altro meglio. È possibile scegliere la variante fondente-nocciole che può essere più calorica “sulla carta”, ma le nocciole contengono una serie di micronutrienti positivi che aiutano ad abbassare l’indice glicemico e tolgono “spazio” allo zucchero».
"Fare una camminata al giorno, aumentare le verdure. E per quanto riguarda l’uovo di cioccolato, preferire quello fondente
È possibile anche per chi è a dieta vivere le feste senza ansia e sensi di colpa?
«Non sono certo quei tre giorni festivi a fare la differenza, sono gli altri 300 e rotti che cambiano il segno sulla bilancia. La strategia è centellinare i piaceri e “recuperare” la settimana successiva.
«Andiamo a fare una camminata al giorno, aumentiamo la quantità di verdure in ogni pasto, le fibre la mattina (quindi cereali integrali) e mangiamo un po’ meno. Tre o quattro giorni basteranno a compensare i pasti sbilanciati», conclude l’esperto.