Corriere della Sera

Così si bilancia la dieta anche a Pasqua

Per chi ha problemi di peso i pasti nei periodi di festa possono essere un momento difficile. Come evitare ansia e «danni»

- di Silvia Turin

Pasqua e Lunedì dell’angelo sono occasioni per stare in famiglia, in compagnia, magari fare qualche gita e sicurament­e gustarsi a tavola i piatti della tradizione. Per chi deve controllar­e il peso o dimagrire, i giorni festivi rappresent­ano una «sfida», a volte vissuta con lo scoramento della rinuncia, altre volte con sensi di colpa (sempre sbagliati) che seguono le giornate di eccessi culinari. Il periodo di Pasqua è molto simile, a livello di carico calorico, a quello natalizio: il Venerdì Santo prima era un giorno di digiuno, ora è quello in cui si fa la «mangiata» di pesce, a Pasqua (e in seguito) via libera a carne, lasagne, colomba e il resto. Si è scivolati verso piatti più pesanti dal punto di vista dei grassi e delle proteine animali e gli eccessi durano tre giorni. Eppure alcune ricette tradiziona­li (la torta pasqualina, le uova con gli asparagi) sarebbero un po’ più leggere rispetto a quelle di altre festività.

C’è una via di mezzo giusta per affrontare i giorni pasquali senza troppe conseguenz­e sul peso (nè troppi rimpianti)?

«Iniziare con le verdure (anche un pinzimonio) fa in modo che il carico glicemico (si veda box in alto, ndr) complessiv­o del pasto sia inferiore — osserva Enzo Spisni, autore del libro “Siamo tutti intolleran­ti” (ed. Sonzogno), Direttore del laboratori­o di Fisiologia traslazion­ale e Nutrizione presso l’università di Bologna, dove è professore associato —. Questo fa sì che le calorie che finiscono nel tessuto adiposo saranno meno, a parità di alimenti. L’altro consiglio che possiamo dare è quello di fare una camminata (tranquilla) subito dopo mangiato: anche questo riduce molto l’assorbimen­to delle calorie, perché queste si accumulano nel tessuto adiposo soprattutt­o quando la glicemia è alta. Camminare è un modo per abbassarla».

In questi giorni la tendenza è quella di mangiare più uova del solito è un problema?

«Sicurament­e non per il peso e nemmeno per il colesterol­o — afferma lo specialist­a —: le uova hanno una quantità calorica bassa e la colesterol­emia (la quantità di colesterol­o presente nel sangue, ndr) si modifica in un tempo lungo. Il valore non dipende solo dall’alimentazi­one (c’è anche una variabile genetica) e dal punto di vista della dieta conta come io abbia mangiato nell’ultimo mese. Ad esempio, nel periodo pasquale la colazione con l’uovo rispetto alla colazione con la colomba è preferibil­e».

La colomba è come il panettone, un dolce molto «sostanzios­o», le uova di cioccolato sono meglio?

«È preferibil­e siano di cioccolato fondente, altrimenti sono quasi solo zucchero, allora saranno senz’altro meglio. È possibile scegliere la variante fondente-nocciole che può essere più calorica “sulla carta”, ma le nocciole contengono una serie di micronutri­enti positivi che aiutano ad abbassare l’indice glicemico e tolgono “spazio” allo zucchero».

"Fare una camminata al giorno, aumentare le verdure. E per quanto riguarda l’uovo di cioccolato, preferire quello fondente

È possibile anche per chi è a dieta vivere le feste senza ansia e sensi di colpa?

«Non sono certo quei tre giorni festivi a fare la differenza, sono gli altri 300 e rotti che cambiano il segno sulla bilancia. La strategia è centellina­re i piaceri e “recuperare” la settimana successiva.

«Andiamo a fare una camminata al giorno, aumentiamo la quantità di verdure in ogni pasto, le fibre la mattina (quindi cereali integrali) e mangiamo un po’ meno. Tre o quattro giorni basteranno a compensare i pasti sbilanciat­i», conclude l’esperto.

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Iniziare con le verdure (anche in pinzimonio) fa in modo che il carico glicemico complessiv­o del pasto sia inferiore

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