Gli unici danni vicino alla base degli aerei F-35 Grave una bimba
GERUSALEMME L’obiettivo principale dell’attacco ordinato dagli ayatollah nella notte tra sabato e domenica sembra essere stata la base di Nevatim. Isolata nel deserto del Negev, ospita gli F35 e gli aerei militari sarebbero stati il bersaglio più ambito dai pasdaran, proprio perché queste squadriglie sarebbero quelle utilizzate nell’eventuale bombardamento dei centri nucleari iraniani. I video diffusi sui sociali media mostrano l’impatto dei missili al suolo, dieci tra quelli balistici hanno bucato le difese israeliane, l’esercito conferma le esplosioni, non lascia trapelare quali possano essere stati i danni alla base, le immagini satellitari mostrerebbero un edificio colpito ma non distrutto. È in un villaggio beduino di questa zona che una bambina è rimasta gravemente ferita, le schegge di un missile intercettato sono cadute sulla sua stanzetta. Poche ore prima dell’incursione dal cielo, dalle piste di Nevatim è stato fatto decollare l’ala di Sion, l’aereo che il premier Benjamin Netanyahu ha voluto su modello dell’air Force One usato dal presidente americano. È costato quasi 200 milioni di dollari ed è rimasto a prendere polvere in un hangar nel deserto. Sabato è stato spostato per evitare danni. Un altro bersaglio dell’operazione Promessa Mantenuta, così l’hanno chiamata i pasdaran, sarebbero state le postazioni sul Monte Hermon nelle alture del Golan: la più importante – e quella all’altitudine più elevata – è chiamata gli «occhi di Israele» perché permette di monitorare gli spostamenti in Siria e Libano. In questi anni l’aviazione di Tsahal ha eseguito centinaia di raid per impedire il trasferimento di armamenti iraniani all’hezbollah libanese attraverso la Siria. All’inizio del raid di sabato anche il gruppo sciita ha tirato decine di razzi sulle alture catturate dagli israeliani ai siriani nella guerra dei Sei giorni nel 1967. Il territorio è stato annesso dal governo a Gerusalemme nel 1981.