Schlein chiama la premier: pronta a collaborare
Le reazioni delle opposizioni. Conte: fermare la spirale di violenza. Bonelli critica Israele
La condanna dell’aggressione iraniana da parte di Meloni è netta. Ma davanti al rischio di una escalation le reazioni politiche sono diverse, e non solo sugli accenti. A leggere le dichiarazioni dei leader, ancora una volta, la divisione più lampante è quella tra Pd e M5S.
Il primo a partire è Giuseppe Conte, che, nonostante l’aggressione iraniana a tappeto, piazza subito un distinguo: «La rappresaglia militare contro Israele, in risposta all’attacco di Tel Aviv contro il consolato iraniano a Damasco, rischia di scatenare una guerra totale tra i due Paesi dagli esiti imprevedibili per l’intera regione mediorientale e per il mondo intero», afferma il leader del Movimento. E poi: «La comunità internazionale si mobiliti per scongiurare ulteriori controreazioni che innescherebbero un’escalation inarrestabile e senza ritorno. Questa spirale di violenza va fermata subito, prima che sia troppo tardi».
A ruota, pur costretta al solito equilibrismo rompicapo per tenere insieme le varie correnti, arriva il commento della leader del Pd, che invece di anteporre i «se» e i «ma» sceglie la linea della responsabilità. Prima, visto il quadro drammatico, fa sapere di aver telefonato alla premier «per esprimere tutta la nostra preoccupazione e offrire collaborazione nell’interesse dell’italia». Poi condanna «con forza l’attacco iraniano a Israele» e rilancia «l’impegno della comunità internazionale», che «deve essere tutto teso a evitare l’escalation, far cessare il fuoco e a costruire la pace in Medio Oriente».
Ma da sinistra arrivano distinguo più marcati rispetto a Conte: «Condanno il lancio di missili ma attenzione, bombardare un’ambasciata in territorio siriano, da parte di Israele, è un atto di violazione del diritto internazionale», commenta il portavoce di Europa verde e deputato di Avs, Angelo Bonelli.
Dal centro, l’ex premier Matteo Renzi ne approfitta invece per criticare la linea di Bruxelles: «La risposta iraniana era largamente attesa — riflette il leader di Italia viva —. C’è uno scacchiere complicatissimo. Quello che farà Israele non siamo nelle condizioni di dirlo. L’iran ha fatto una operazione di grande impatto mediatico», Israele si è difeso, «ma siamo solo a metà del guado e non si vede la politica», aggiunge. «In tutto questo dove è l’europa? Stanno a fare i tweet i nostri dirigenti europei...», conclude il senatore.
E dall’altro partito centrista arriva infine Carlo Calenda: «L’iran e i suoi alleati estremisti attaccano Israele. Piena solidarietà, quindi — scrive il leader di Azione —. Ricordiamoci che sono nemici di Israele tanto quanto sono nemici dell’occidente tutto. Avversari del nostro modo di vivere libero e democratico».
L’impegno della comunità internazionale sia tutto teso a evitare l’escalation
Elly Schlein
L’attacco di Renzi
«In tutto questo dove è l’europa? Stanno a fare i tweet i nostri dirigenti europei...»
Bisogna scongiurare controreazioni che rischiano di scatenare una guerra totale Giuseppe
Conte