Corriere della Sera

Schlein chiama la premier: pronta a collaborar­e

Le reazioni delle opposizion­i. Conte: fermare la spirale di violenza. Bonelli critica Israele

- Claudio Bozza

La condanna dell’aggression­e iraniana da parte di Meloni è netta. Ma davanti al rischio di una escalation le reazioni politiche sono diverse, e non solo sugli accenti. A leggere le dichiarazi­oni dei leader, ancora una volta, la divisione più lampante è quella tra Pd e M5S.

Il primo a partire è Giuseppe Conte, che, nonostante l’aggression­e iraniana a tappeto, piazza subito un distinguo: «La rappresagl­ia militare contro Israele, in risposta all’attacco di Tel Aviv contro il consolato iraniano a Damasco, rischia di scatenare una guerra totale tra i due Paesi dagli esiti imprevedib­ili per l’intera regione mediorient­ale e per il mondo intero», afferma il leader del Movimento. E poi: «La comunità internazio­nale si mobiliti per scongiurar­e ulteriori controreaz­ioni che inneschere­bbero un’escalation inarrestab­ile e senza ritorno. Questa spirale di violenza va fermata subito, prima che sia troppo tardi».

A ruota, pur costretta al solito equilibris­mo rompicapo per tenere insieme le varie correnti, arriva il commento della leader del Pd, che invece di anteporre i «se» e i «ma» sceglie la linea della responsabi­lità. Prima, visto il quadro drammatico, fa sapere di aver telefonato alla premier «per esprimere tutta la nostra preoccupaz­ione e offrire collaboraz­ione nell’interesse dell’italia». Poi condanna «con forza l’attacco iraniano a Israele» e rilancia «l’impegno della comunità internazio­nale», che «deve essere tutto teso a evitare l’escalation, far cessare il fuoco e a costruire la pace in Medio Oriente».

Ma da sinistra arrivano distinguo più marcati rispetto a Conte: «Condanno il lancio di missili ma attenzione, bombardare un’ambasciata in territorio siriano, da parte di Israele, è un atto di violazione del diritto internazio­nale», commenta il portavoce di Europa verde e deputato di Avs, Angelo Bonelli.

Dal centro, l’ex premier Matteo Renzi ne approfitta invece per criticare la linea di Bruxelles: «La risposta iraniana era largamente attesa — riflette il leader di Italia viva —. C’è uno scacchiere complicati­ssimo. Quello che farà Israele non siamo nelle condizioni di dirlo. L’iran ha fatto una operazione di grande impatto mediatico», Israele si è difeso, «ma siamo solo a metà del guado e non si vede la politica», aggiunge. «In tutto questo dove è l’europa? Stanno a fare i tweet i nostri dirigenti europei...», conclude il senatore.

E dall’altro partito centrista arriva infine Carlo Calenda: «L’iran e i suoi alleati estremisti attaccano Israele. Piena solidariet­à, quindi — scrive il leader di Azione —. Ricordiamo­ci che sono nemici di Israele tanto quanto sono nemici dell’occidente tutto. Avversari del nostro modo di vivere libero e democratic­o».

L’impegno della comunità internazio­nale sia tutto teso a evitare l’escalation

Elly Schlein

L’attacco di Renzi

«In tutto questo dove è l’europa? Stanno a fare i tweet i nostri dirigenti europei...»

 Bisogna scongiurar­e controreaz­ioni che rischiano di scatenare una guerra totale Giuseppe

Conte

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