Bracconaggio, la Lombardia è commissariata
L’esperto: il nodo sono i valichi montani. Brambilla: le amministrazioni siano più attente
MILANO Non sarà più Regione Lombardia a individuare i valichi montani nei pressi dei quali, entro un chilometro, secondo quanto stabilito dalla legge 157/92, i cacciatori non potranno sparare agli uccelli. Il Tar lombardo e il Consiglio di Stato hanno infatti commissariato Palazzo Lombardia e insediato un commissario ad acta: si tratta di Piero Genovesi, 64 anni, responsabile del Servizio coordinamento fauna dell’ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale). Nel 2020 Genovesi ha ricevuto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’onorificenza al merito. La sua nomina a commissario ad acta è avvenuta con atto della Regione circa un mese fa e il suo lavoro, come spiega lui stesso, «durerà fino a luglio. Entro 150 giorni, infatti, con la task force che ho costituito dovremo scrivere una relazione che individui quali passi la Lombardia dovrà compiere per adempiere alla sentenza» della giustizia amministrativa. Ad oggi, aggiunge l’esperto, «stiamo raccogliendo le carte, che sono moltissime, perché non solo è un tema molto complesso, ma è anche la prima volta che un ente pubblico viene commissariato per una questione così specifica sui valichi montani».
Per Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana difesa animali e ambiente (Leidaa) «è un tema di grande importanza per la tutela della fauna selvatica. Da sempre le lobby della caccia cercano di approfittare dei valichi per prendere il maggior numero di uccelli in spregio alle normative europee sulla tutela della fauna selvatica. La sentenza mette uno stop a una pratica contraria non solo al buon senso e al rispetto di ogni creatura vivente, ma anche alle norme. Confidiamo che in futuro le amministrazioni pubbliche saranno più attente, anche per non avere un ingente impatto sui soldi dei contribuenti».
La sentenza di Tar e Consiglio di Stato arriva dopo una serie di ricorsi presentati dall’avvocato Claudio Linzola per conto della Lega per l’abolizione della caccia (Lac), che ha impugnato alcuni provvedimenti del Consiglio regionale (uno del 2020 e un secondo del 2021). Il presidente Attilio Fontana ha fatto ricorso contro la Lac ma la giustizia amministrativa gli ha dato torto, obbligando la Regione, già un anno fa, a istituire tutti i valichi. Cosa che non è successa. Di più: si contesta a Regione «la pluralità dei contenziosi, almeno a partire dal 2006» che «hanno avuto a oggetto l’individuazione dei valichi montani e l’assenza di discrezionalità nella loro identificazione». Per Michela Palestra, consigliera regionale d’opposizione (Patto Civico), «la Regione difende la lobby dei cacciatori non solo non rispettando la direttiva Ue sui volatili ma anche imponendo fascette di plastica per la pratica dei “richiami vivi”».