Il generale nel fortino pd, l’anpi si infuria E il «patron»: forse cancello
ROMA «Non conosco i dettagli dell’affaire Medicina», dice al telefono il generale Roberto Vannacci, che ancora non vuole svelare se si candiderà o no alle Europee. «So solo — continua — che mi hanno invitato a parlare là, il 24 aprile, del mio ultimo libro, Il coraggio vince. Mi fa piacere e ci andrò. Ma invece di contestarmi, vengano in sala, ci confronteremo civilmente...». L’affaire Medicina però sta montando. Vittorio Stignani, patron del luogo che ospiterà l’evento, il Centro Ca Nova di Medicina (Bologna), vuol chiamare i carabinieri: «Troppa tensione». L’anpi, l’associazione dei partigiani, e il Pd locale sono insorti e hanno convocato in un’altra piazza, per quella stessa sera, vigilia della Liberazione, un «presidio della Resistenza» contro le idee «intrise di omofobia e razzismo» di Vannacci. «Noi non impediremo a nessuno di parlare però siamo per la Costituzione e abbiamo il diritto di contestare», spiega il presidente dell’anpi locale, Vanes Tamburini.
«Abbiamo appena commemorato l’eccidio del Pozzo Becca compiuto dai fascisti delle Brigate Nere — aggiunge Valentina Baricordi, segretaria del Pd cittadino —. Non ci può essere mediazione con il generale, non andremo a sentirlo, ho letto i suoi libri e come donna mi son sentita offesa». Onelio Rambaldi, ex sindaco Pd e organizzatore al Centro Ca Nova della Festa dell’unità, dice che il patron Stignani è mortificato: «Gli avevano parlato genericamente di un libro da presentare». Il 24 invece ci sarà anche l’ex deputato di An Enzo Raisi, l’evento è organizzato da Francesco Paolo Semilia dell’associazione Il mondo al contrario (come il primo libro di Vannacci), fondata dall’ex parà Fabio Filomeni, devotissimo alle idee del generale. Così Stignani non ci sta più: «Mi hanno preso in giro. Quando dissi a Semilia che avrebbero trovato in sala i vessilli dell’anpi, già pronti per la festa del 25 aprile, mi rispose che le bandiere dell’anpdi andavano benissimo, alludendo però all’associazione dei parà d’italia. E Raisi su Fb ha scritto che non vede l’ora di farsi le foto nella casa del popolo con il colbacco. É troppo! In fondo il contratto non l’abbiamo ancora firmato».