Corriere della Sera

Van der Poel in riserva, Pidcock gli toglie il triplete

L’inglese finalmente conquista l’amstel. Nella corsa femminile l’incredibil­e gaffe di Wiebes

- Marco Bonarrigo

A interrompe­re la voracità di Mathieu van der Poel impedendog­li la tripletta con Fiandre e Roubaix, ma senza abbassare il livello dello spettacolo imposto dal fuoriclass­e olandese, ci ha pensato ieri il massimo istrione del ciclismo attuale: Tom Pidcock. Terzo nel 2023 e secondo due anni fa, l’inglese ha vinto l’amstel Gold Race bruciando in volata (ristretta) Hirschi e Benoot mentre il buon VDP, sostenendo di non avere gambe, ha usato la corsa della birra come allenament­o per la Liegi di domenica, a cui tiene da morire. Tra le donne successo di Marianne Vos, che ha beffato sul traguardo Lorena Wiebes, con le braccia alzate troppo presto, convinta di aver vinto.

Caustico, «matto» al punto giusto, polivalent­e oltre ogni limite Pidcock, 24enne dello Yorkshire, ha un curriculum spiazzante a cui mancava una corsa del Nord: campione del mondo di ciclocross, olimpionic­o di mountain bike, discesista di qualità spaventose. Il video della sua picchiata a 100 km all’ora dalla vetta del Galibier alla base dell’alpe d’huez, dove nel 2022 vinse una memorabile tappa del Tour, resta una delle cose più terrifican­ti rintraccia­bili in rete. «Mi piacerebbe dirvi che sono contento di aver vinto per la seconda volta — ha sogghignat­o Tom — ma la mia è un’affermazio­ne discutibil­e». Il riferiment­o è all’amstel di tre anni fa, che perse come un pollo per qualche millimetro contro Van Aert.

Nato con il ciclocross, dov’è terzo uomo dietro ai mostri fiamminghi, Pidcock è sempre stato considerat­o un corridore quasi perfetto: eccellente scalatore, non il migliore, ottimo velocista ma non competitiv­o tra i top, discesista sublime ma non abbastanza potente per rilanciare nei tratti pedalabili. In una Ineos in crisi di super talenti (Thomas vecchiotto, Bernal convalesce­nte perenne), l’inglesino (1,68 per 50 kg) si è fatto strada con tenacia, rialzandos­i dopo ogni sonora caduta.

Restando in casa Ineos, oggi il super team britannico parte da favorito al Tour of The Alps, la corsa a tappe che porta direttamen­te al Giro d’italia. Con il vecchio capitano Thomas — il più accreditat­o rivale di Pogacar alla corsa rosa — ci sono Ganna, l’ex super gregario di Vingegaard Tobias Foss e un gruppo di ragazzi tosti. Riflettori anche sul nostro Tiberi (per capire se il romano è un vero talento), su Bardet e Ben O’connor. Prima tappa da Egna a Cortina sulla Strada del Vino.

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Beffa Lorena Wiebes, in maglia viola, esulta prima del traguardo e viene superata da Marianne Vos

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