Vinales-jet, rimonta da record L’aprilia alla scalata Mondiale
Capolavoro dello spagnolo ad Austin davanti al baby Acosta. Bagnaia quinto
Doveva vincerla, voleva vincerla. Ci credeva fin dalle qualifiche, chiuse in testa con un record. Poi il dominio nella gara sprint. Era felice fin quasi alle lacrime, Maverick Vinales, talento certosino, dalle alterne vicende, primo pilota a trionfare nella Motogp con tre diversi costruttori. Una carriera fin qui scandita dall’eterna domanda sul suo valore (non vinceva da tre anni e 18 giorni).
Quante vittorie disperse in crisi misteriose, ma ieri «Batman» ha cancellato in un colpo solo anni di dubbi sulla sua fragilità emotiva. «La migliore gara della mia vita, me la porto nel cuore insieme alla prima vittoria in 125» ha raccontato. La fine di un incubo, forse l’inizio di qualcosa di nuovo e più consistente. «È arrivata alla fine di un momento difficilissimo. Sto vivendo un sogno». Senza l’inconveniente di Portimao (un problema tecnico ha interrotto la sua rincorsa al podio) oggi sarebbe in testa al Mondiale.
L’aprilia ha trovato la conferma che cercava, sul pilota che ha accolto in fuga dalla Yamaha nel 2021 e sulla sua RS-GP, cresciuta a livello della migliore concorrenza, capace di battere le velocissime Ducati e la Ktm di un fenomenale Acosta. La vittoria era nell’aria, lo si capiva dalla tensione sulla griglia di partenza. Il rebus delle gomme, tenute coperte fino all’ultimo per nascondersi agli avversari, un altro indizio.
La media o la morbida? Vinales voleva certezze e ha scelto la prima, Marquez ha sparigliato azzardando la morbida. Potevano vincerla in tanti. Al comando di un Gp rocambolesco e adrenalinico si sono alternati prima Acosta, il diciannovenne arrivato al secondo podio in due gare («ero felice come un bimbo»), poi Martin, il leader del campionato; persino Marquez che all’undicesimo passaggio si è messo davanti con una staccata formidabile, per poi cadere poche curve dopo.
Nel frattempo Vinales completava una rimonta spettacolare, dopo una partenza incerta. Scattato dalla pole, nell’imbuto della prima curva s’è ritrovato preso in mezzo, e ne è uscito decimo. Ma guidando la sua Aprilia come un jet, il top gun catalano ha liquidato gli avversari con un ritmo indiavolato. Al nono giro era alle spalle di Bagnaia, al tredicesimo era al comando. Sulla sua strada si è trovato i più forti: non gli ha resistito nessuno. Ci ha provato la matricola Acosta, eccezionale in frenata, che ha ingaggiato con
Bastianini sul podio La Ducati si consola con il 3° posto di Enea Martin si accontenta, Marquez ancora a terra
lui il duello più spettacolare, tra i tanti offerti da una corsa faticosissima. Al 15º passaggio Vinales ha firmato il giro più veloce della gara, nessuno poteva tenere il suo passo. Sul terzo gradino è salito Bastianini, interrompendo il monopolio spagnolo che ha escluso dal podio Bagnaia, solo quinto.