Il più ricco in giunta, esperto di numeri
Alessandro D’adamo, classe 1978, ad inizio 2024 risultato il più ricco tra gli assessori in carica al Comune di Bari, è il primo esponente della giunta di Antonio Decaro finito sotto inchiesta da parte della magistratura. Nato ad Altamura, si occupa del Bilancio dal 2017 quando entrò al posto di Dora Savino. Il suo nome venne indicato da Iniziativa democratica e Sud al Centro, due soggetti politici nati dopo le elezioni del 2014. Il primo faceva riferimento ad Alfonsino Pisicchio (l’ex assessore regionale arrestato mercoledì scorso), mentre il secondo partito era nato dopo che la consigliera comunale Anita Maurodinoia (ex assessora regionale pd indagata per voto di scambio) aveva abbandonato il centrodestra costituendo il suo nuovo gruppo consiliare tra gli scranni della maggioranza. Nel 2019, con la rielezione di Decaro, per l’assessore arriva la riconferma sempre con Sud al Centro. D’altro canto D’adamo è ritenuto fin dall’inizio del nuovo Consiglio il punto di riferimento politico del partito, insieme a Lucio Smaldone (non indagato), presidente del Municipio 2 a Bari. Sono loro due gli esponenti di vertice del movimento. Specializzato nella consulenza aziendale, D’adamo si occupa di diritto societario. È considerato un esperto nella redazione di bilanci e in impianti di sistemi contabili per la programmazione e il controllo economico delle imprese. Nel 2006 mise a segno l’acquisto di Kronos, storica scuola barese per il recupero di anni scolastici. L’istituto è stato poi trasformato in un ente di formazione professionale all’avanguardia, accreditato dalla Regione Puglia. Ed è proprio attraverso Kronos che D’adamo avrebbe intercettato in maniera fraudolenta fondi europei destinati al progetto «Garanzia Giovani».